venerdì 21 febbraio 2014

Andiamo alla fiera della creatività

Opera di Julius Le Balnc Stewart

Ieri sono andata a visitare Abilmente, la fiera della manualità creativa a Vicenza. Ero già stata  all'edizione autunnale dello scorso anno e sapevo che mi aspettava una giornata di impegnativa e stancante  lotta con centinaia di determinate donne creative cariche di borse e zaini pieni di preziosissima merce creativa... 
Già, creatività, creatività, oggi siamo tutti creativi, mi ci metto dentro pure io in questo calderone colorato, non è una critica. Si tratta piuttosto di un'amara riflessione: cosa ci è rimasto, oggi in questo Paese, al di fuori della creatività e della fantasia, uniche cose capaci di farci ancora sognare un pochino?

Ho comprato pochissimo perchè i prezzi non sono affatto bassi. Mi servivano i supportini di legno leggero per realizzare i famosi pendenti dipinti a mano di cui vi ho parlato in vari post. Poi ho acquistato qualche minuteria per montarli sulle catenine.



Un padiglione di Abilmente


Dopo le mostre ed i mercatini di Natale la mia ispirazione è andata a farsi un giro in altri lidi: non ho creato più nulla. Infatti il blog si è riempito di post di libri e ricette, di pittura neanche l'ombra.
I motivi sono vari. Uno di questi è quello economico, per cui spesso mi sono trovata a chiedermi se il gioco valesse la candela. La risposta è: no.
 Al contrario, cari amici, la risposta dovrebbe essere: sì!
 Perchè le motivazioni per cui si crea, si dipinge, si scrive, si suona, dovrebbero essere intrinseche e non estrinsiche, cioè economiche.
E' indubbiamente vero che i materiali costano molto, la partecipazione agli eventi richiede soldi, la benzina per andarci costa e quando sei là con il tuo stand per 10 ore di fila devi pur mangiare una panino al bar! Le ore di lavoro che hai messo nei tuoi manufatti non le contiamo nemmeno: del resto sei una creativa, lavorare per te è divertente. Certo, però se alla fine della giornata dal tuo portafoglio si sono volatilizzati  i 30 euro che avevi e non sono  entrati nemmeno 10 centesimi, cominci a porti delle domande. Soprattutto se non sei Lapo Elkann.

Pensare sempre agli aspetti economici è stressante e deprimente. Tutta la vita oggi si basa su motivazioni economiche e strumentali, e invece sarebbe così bello pensare ad altro!



E' vero che la fiera della creatività rientra anch'essa nell'ambito degli eventi consumisti, gli espositori vanno per vendere ed i visitatori per comprare, certo, però si va a vedere anche, e soprattutto, per quanto mi riguarda, per respirare una certa aria. L'aria dei sogni, l'aria dell'angolo bello, del praticello verde da cui si può alzare lo sguardo e vedere le stelle brillare. Ieri, tutte quelle donne con i loro sacchetti stretti in mano e gli occhi scintillanti, il cervello fumante di idee ed i piedi doloranti, a me dicevano esattamente questo.

Andare mi ha fatto bene, sono tornata a casa con  una rinnovata voglia di fare.

La creatività va nutrita in tutti i modi possibili.


A presto!


Giorgia

5 commenti:

  1. Bello questo post, un messaggio importante per le creative: creare perché questo ci rende felici.
    Poi la vita di tutti i giorni è una lotta al centesimo. ...ma a volte l'anima ha bisogno di nutrimento.

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    1. Sono contenta che il post ti sia piaciuto e che si sia capito il concetto che volevo esprimere!
      Grazie del commento, Silvia.

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  2. Il mio consiglio è sempre lo stesso: lo shop online. Le cose secondo me ti andrebbero meglio, a livello economico intendo. Alla creatività non si toglie e non si aggiunge nulla!!!
    P.s. Che fortuna non essere Lapo Elkann. Povero...
    Claudia

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  3. Credevo di avertelo scritto e invece ho dimenticato di farlo: il pendente che hai postato è bellissimo! Solo il libro che gli fa da sfondo, e non la mia conoscenza in materia, mi fa supporre che questo sia un omaggio a Mucha. Bravissima.
    Claudia

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    1. Ti ringrazio per l'apprezzamento! In realtà quel pendente è ispirato alle illustrazioni delle fiabe ungheresi, l'ho fotografato sul libro di Mucha perchè mi piaceva il contrasto di colori. In ogni caso Mucha rimane una delle mie fonti di ispirazione preferite, infatti ora sto realizzando un ciondolo ispirato ad una delle sue bellissime fanciulle Art Nouveau.
      Ciao ;-)

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