martedì 7 marzo 2017

Cappellini stile anni venti


Già da un po' mi frulla in testa l'idea di inserire sul mio banchetto di bijoux altri accessori da indossare, come borse, guanti e cappelli. Ovviamente tutto dev'essere in stile rétro, ma portabile tutti i giorni nel 2017.
Ho sempre amato i cappelli tipo cloche che trovo femminili e molto chic. Eleganti e caldi in inverno, fatti di lana; utili per ripararsi dal sole e deliziosamente sfiziosi nella bella stagione, fatti in cotone con l'aggiunta di qualche fiore decorativo.



 In queste settimane  mi sono lanciata nell'impresa di crearne qualcuno all'uncinetto. Per il momento ho utilizzato i filati che avevo a casa e ho realizzato due modelli che mi piacciono tantissimo.



Questo è il primo, fatto con un avanzo di lana che comprai un paio d'anni fa in fiera. Il colore sfumato tra il verde e il viola è stupendo.
Il secondo, invece, è color ciliegia, realizzato con una lana di spessore maggiore, molto cado e pesante... peccato che  l'inverno stia per terminare.



Quindi ora dovrei creare dei cappelli in cotone, visto che a maggio sarò al Vintage Market e vorrei averli sul mio banchetto. Tuttavia il cotone mi piace meno della lana da lavorare.
Di recente ho scoperto un ottimo sito italiano dove acquistare filati, si chiama Tessiland e sono produttori perciò hanno prezzi convenienti, inoltre se si superano i 19 euro le spese di spedizione sono gratis; l'ordine arriva in 24/48 ore e all'interno trovate spesso un omaggino.



Io ho acquistato queste rocche che erano in promozione e mi hanno regalato le forbicine. I filati sono davvero molto belli, non vedo l'ora di lavorarli... Perciò vi lascio e vado ad uncinettare!


Un abbraccio!



G.

giovedì 2 marzo 2017

Troppe passioni


Non ce la posso fare, amici!
 Ho sviluppato troppe passioni, una diversa dall'altra, perciò non riesco a stare dietro a tutto.
Nel mio laboratorio, ordine è una parola sconosciuta: si inizia dai materiali per il restauro e la pittura, si inciampa nei gomitoli di lana, si scivola sulle perline cadute sul pavimento e si finisce a cercare fogli sparsi di qualche racconto mezzo stampato e mezzo no... Ogni tanto provo a sistemare tutta questa roba negli appositi cassetti e scaffali, ma dopo qualche giorno torna tutto come prima.
Cerco di dare un senso logico alla mie esperienze creative, ma è impossibile.
Per darvi un'idea del caos della mia mente, in questo periodo sono impegnata nelle seguenti attività:

-lettura di due romanzi
-scrittura di un romanzo e due raccolte di racconti
-realizzazione di due diverse icone
-uncinetto
-preparazione dei mercatini di primavera
-lavori di restauro su opere dei clienti
-casa
-casetta in montagna
-cucina
-famiglia
-cane
-desiderio di fare lunghe passeggiate
-desiderio di andare al mare
-desiderio di andare in montagna
-desiderio.

Insomma, troppe cose!
Invidio quelli, come il mio compagno, la cui esistenza è illuminata da un'unica fulgida stella (nel suo caso è la musica). Una passione così limpida e brillante da diventare un lavoro.
Al contrario, io vago qua e là come un'ape impazzita. Ah, che senso di faticosa frustrazione!




Negli ultimi anni sono stata colpita da una sorta di incontrollabile desiderio di fare, fare cose con le mie mani; creare, comporre, scrivere, decorare, modellare, cucire, dipingere, "uncinettare". E mi piace tutto, tutto mi appassiona moltissimo! Vorrei avere mille vite per sperimentare a fondo queste e tante altre cose belle... Invece purtroppo gli anni passano veloci ed il tempo è sempre troppo poco.
Che sia questo?
Che tutta questa voglia di fare sia paura della morte e dell'oblio che l'accompagna?

E voi, cosa ne pensate?
Come gestite le vostre passioni?