venerdì 31 luglio 2015

Il mio viaggio nelle Marche, tra natura, storia e poesia -prima parte-



Sono tornata già da qualche giorno dalla breve vacanza che mi ha portata alla scoperta delle Marche. Questa regione, caratterizzata da distese di dolci colline che sembrano estendersi senza fine, colorate dal giallo allegro dei girasoli, mi è piaciuta molto. Mi sono trovata bene, le persone mi sono sembrate tranquille e disponibili. E' un luogo dove andrei volentieri a vivere: c'è il mare, ci sono colline e boschi e non mancano città e piccoli paesi ricchi di fascino e di storia.



Panorama dalla piazza di Sirolo, Ancona

Noi eravamo alloggiati in un appartamento a Sirolo, un grazioso paese della zona del Conero. Il panorama che si gode dalla piazza è davvero meraviglioso e anche i vicoletti interni e le case sono deliziosi.



Dal balcone dell'appartamento vedevamo l'antica chiesa di Sirolo che domina la piazza panoramica.


La mattina si faceva colazione in un bar che aveva il pregio di possedere, oltre agli ottimi croissants, una splendida vista sul mare.


Da anni desideravo andare a Recanati, il "natio borgo selvaggio" di Giacomo Leopardi, il grandissimo poeta che ho amato molto ai tempi delle superiori e che continuo ad amare. Infatti la visita alla sua città e al palazzo in cui è nato e cresciuto è stato per me il momento più emozionante ed indimenticabile di tutta la vacanza.



Siamo giunti a Recanati domenica 19 luglio, nel pomeriggio.
Casa Leopardi è un grande palazzo dalla facciata severa, accessibile al pubblico solo in minima parte perchè ancora abitato dai pronipoti del Poeta,  discendenti del fratello, in tutto nove o dieci persone. Pensate che l'ultimo nato  è un bimbo di due anni e si chiama... indovinate un po'... Giacomo Leopardi! Una bella responsabilità!


Recanati antica è ricca di scorci suggestivi. Ho passeggiato lungo le strade dal tardo pomeriggio fino a sera, momento in cui ci si sentiva un po' meno oppressi dalla canicola quasi insopportabile di quei giorni.
Il cielo era di un azzurro perfetto e il colore ocra  dei palazzi, reso ancora più caldo dal riverbero del sole al tramonto, creava un'atmosfera dolce e sospesa,




Nei vicoli, dalle finestre spalancate, arrivavano brandelli di conversazioni quotidiane, odori di cucina e profumo di panni stesi ad asciugare. Qui ho riconosciuto la vera Italia, come non mi capitava da tempo di riconoscere, ed è stato bello perchè oramai nelle strade delle città, tra ristoranti cinesi, fast food e catene di negozi stranieri standardizzati fino alla nausea, io quell'Italia non la sento più.




Nel centro storico, su case e palazzi, decine di targhe ricordano l'illustre cittadino tramite i suoi versi immortali.



Nella piazza, di fronte a Palazzo Leopardi è ben conservato l'edificio in cui visse e morì la giovane tessitrice che ispirò al Poeta  la celeberrima "A Silvia". Durante la visita guidata nella biblioteca della dimora paterna in cui Giacomo passava la maggior parte delle sue giornate impegnato nello studio, la guida ci ha mostrato la finestra davanti alla quale il giovane posizionava il suo tavolino, attraverso quella finestra, proveniente dalla casa di fronte, gli giungeva il canto della ragazza intenta nei suoi lavori di tessitura.

La casa di "Silvia"

Leopardi scrive seduto al suo tavolino, immagine tratta dal recente e bellissimo film "Il giovane favoloso" dedicato alla vita del poeta di Recanati

Giacomo studiava e scriveva appoggiato ad un minuscolo tavolino che  avvicinava alla finestra. Questo mitico tavolo, sul quale il poeta ha passato anni di "studio matto e disperatissimo" , esiste ancora  ed io, amici, sono riuscita a toccarlo! Si sa che le visite guidate nei luoghi di grande importanza storica ed artistica sono "guidate" apposta per impedire ai visitatori di curiosare ovunque e di stampare mani sudaticce su oggetti antichi e fragili; da restauratrice so quanto possano essere dannose per le opere d'arte  le attenzioni, spesso maldestre, di centinaia di turisti che toccano  e fotografano tutto, di conseguenza io stessa, quando mi reco nei musei, non tocco mai nulla, non fotografo e non mi appoggio svogliatamente alle pareti (magari affrescate!!!)... Però stavolta, cari miei, non ho resistito! Ho aspettato che il gruppo uscisse dalla stanza insieme alla guida ed ho  appoggiato il palmo della mano sul piano dell'antico scrittoio, il suo scrittoio! Se avete amato un artista come io ho amato Leopardi in gioventù, potete capire la grande emozione che ho provato.


Monumento dedicato al Poeta da Professori e Studenti sul Colle dell'Infinito

La guida ci ha raccontato che nella biblioteca della casa sono raccolti circa 15.000 libri che conservano il sapere di tutte le discipline dell'umana conoscenza: letteratura, filosofia, teologia, medicina, scienze naturali... Il giovane Leopardi li ha letti e studiati tutti. Questo significa che, facendo una stima, ha studiato più o meno 4 volumi al giorno: un'impresa impossibile per una mente normale.

 Una volta usciti dal palazzo, si può decidere di proseguire da soli la visita e salire sul colle dll'Infinito, la mitica collina sulla quale Giacomo, seduto dietro una siepe, sognava interminati spazi e sovrumani silenzi. Ecco il punto dove il Poeta sedeva e mirava i monti azzurrini...




E' ormai ora di cena, nonostante sia domenica le strade di Recanati sono semi deserte, forse sono andati tutti al mare. Ci avviamo verso il parcheggio passando presso la Torre del Passero solitario, salutando un pomeriggio che mi rimarrà per sempre nel cuore.

Leopardi e la luna, scena tratta dal film Il Giovane Favoloso


Il viaggio continuerà con una visita ad Ancona, Loreto e al misterioso paese sotterraneo di Camerano.

Arrivederci alla prossima puntata!


Giorgia


venerdì 17 luglio 2015

Piccola pausa

Brezza di Mare, acquerello su carta, opera di Giorgia

Carissimi, oggi il caldo nella mia città è quasi insopportabile. La casa è un forno, non ho l'aria condizionata, ci trasciniamo mezzi morti da una stanza all'altra in cerca di un alito di vento che non c'è.
Ho deciso che mi prederò una piccola vacanza. Domani parto, vado nelle Marche!!!
Che bello, sono emozionata. Non conosco questa regione, ma so che vanta una natura molto bella e anche un bel mare nella zona del Conero. Vorrei andare a Recanati a visitare la Casa di Giacomo Leopardi.



Grazie del vostro affetto, ci rivedremo tra qualche giorno.

Baci e abbracci!


G.

mercoledì 15 luglio 2015

Crisi

Cari amici, stamattina è arrivata la risposta della banca alla richiesta di prestito (vedi post precedente) ed è stato un NO.

Ed io sono entrata un po' in crisi.
 Sarà il periodo, sarà il grande caldo che mi fa star male e mi fa perdere lucidità, sarà quello che volete, ma oggi non capisco più quello che devo fare, mi sento confusa e senza prospettive.

E' bello avere molti sogni e vivere seguendo ciò che sentiamo dentro, tuttavia, quando si mette il naso fuori dal proprio mondo, ci si rende conto che  l'unica cosa che conta sono i soldi e se non li hai non c'è nessuna possibilità di fare passi avanti o di migliorare la propria condizione. Senza soldi ti fanno a pezzi.

Sono bloccata, non posso far nulla. Non posso ristrutturare le mia casetta, non posso aprire il  mio negozio-laboratorio. Ho pensato di mollare tutto e cercarmi un altro lavoro. Ma cosa potrei fare? Non sono più tanto giovane, ormai.
Vi confesso che oggi ho guardato gli annunci di lavoro e non ce n'era uno decente: tutti cercano venditori, promoter o cose del tipo business development manager, junior export area manager settore food... Aiuto! Non capisco nemmeno di che tipo di lavoro si tratti!!! Sicuramente non è per me. L'unico annuncio sul quale mi sono soffermata ed ho preso in considerazione è quello di un agriturismo che cerca una signora per riordinare le camere. Sapete, ci sto pensando, però mi viene un po' di depressione. Non che ci sia nulla di male, intendiamoci, nell'andare a fare le pulizie, però non era esattamente questo il mio sogno. Ma va beh, con i sogni non si mangia, amici, e non si ristrutturano le casette!

Comunque a fine luglio inizierò il restauro di un dipinto che mi terrà occupata almeno fino ad autunno, poi si vedrà. 

Cosa ne pensate?



Baci

G.

martedì 14 luglio 2015

Non mi avrete nella ruota del criceto!


Bentrovati!
Vi ricordate le vicende della mia Casetta in Lessinia? L'ultima volta ne parlai un anno fa in un post in cui annunciavo trionfalmente che l'avrei ristrutturata e poi sarei andata a viverci... Poi, mesi e mesi di silenzio. In effetti non c'era nulla da raccontare, poichè la Casetta è rimasta là, triste e chiusa, con il suo tetto ammantato di neve durante l'inverno ed i suoi uccellini nel nido sotto la grondaia nella bella stagione. La Casetta aspetta. Aspetta che la sua proprietaria trovi i soldi necessari a farla diventare splendida ed accogliente.



Bene, dopo vari tentativi andati a vuoto in qualche finanziaria, mia mamma mi ha proposto di provare nella sua banca. Del tipo: la mia banca è differente, ricordate quello spot? Uhm... sì, vediamo se è vero.
Dunque ieri mattina mi sono recata all'istituto di credito, con il mio bel discorsetto pronto ( provato davanti allo specchio), truccata e pettinata bene; anche se avevo dei dubbi sui pantaloni colorati comprati al banchetto indiano. Però in questo periodo dalle mie parti fa così caldo che ho deciso per quelli e per le infradito e chisseneimporta! Mia mamma, invece, era molto bon ton con la sua magliettina a righe bianche e beige, pantalone beige, collana in pietre dure e borsetta in paglia con fiore Shabby Chic.

Borsette in paglia amate da mia mamma (foto da internet)


Pantaloni indiani amati dalla sottoscritta (foto da internet)

Varcato l'ingresso dell'edificio bancario, ci accoglie uno sbalzo termico di 10 gradi che ti asciuga immediatamente il sudore sulla pelle e ti da quello sprint in più per portere a termine la difficile missione di chiedere un prestito con le scarse garanzie che può offrire un lavoro precario.

Mia mamma vuole farmi parlare con una consulente di sua conoscenza, ma la signora non c'è, è in ferie, così entriamo nell'ufficio ultra moderno e minimal-chic di un giovanotto al quale espongo molto chiaramente le mie necessità. I soldi di cui ho bisogno non sono una grande cifra, poca cosa. Il tipo comincia a dire che non si è mai trovato di fronte ad una richiesta del genere, non ha mai sentito di una persona che lavora nel precariato da più di cinque anni e via di questo passo. Nel frattempo io mi chiedo: ma questo qui perchè si scandalizza? Ma dove vive?! Alla fine se ne esce con una frase che poteva risparmiarsi: " Se non fosse per la signora, sua mamma, che è nostra cliente da 40 anni, con lei non perderei neanche 5 minuti"............................. Cosa!?
Devo ammettere che non è stato piacevole sentirsi trattare da poveraccia in questo modo. In quel momento sono stata zitta e  ora  se ci penso mi innervosisco. Perchè le risposte alle provocazioni mi salgono alle labbra sempre troppo tardi?!
Per farla breve, sono comunque riuscita a convincere il tipo a presentare una richiesta di prestito che verrà valutata  dalla banca. Probabilmente l'esito mi verrà comunicato entro la giornata di oggi. Quindi incrociamo le dita!!!!

L'episodio della banca mi ha fatto riflettere molto.
In questa società devi essere omologato. Fin da piccolo, se invece di fare casino con i tuoi compagni stai in silenzio ad osservare le farfalle, ti dicono che sei strano e le maestre chiamano i tuoi genitori consigliando di portarti da uno psicologo. La libertà che abbiamo è fittizia, la fantasia e la creatività di cui facciamo sfoggio sono anch'esse incanalate in binari prestabiliti che nemmeno vediamo.
Però, quando capisci come funziona, quando riesci a smontare il giocattolo creato diabolicamente per renderti schiavo, l'arrabbiatura svanisce e  ritorni a vivere la tua vita come vuoi tu.
Mi spiace scandalizzarvi, ma io nella ruota del criceto non ci voglio venire.

Tra due settimane inizierò un lavoro di restauro molto emozionante ed importante per me su un dipinto del diciassettesimo secolo, mai restaurato. Sarò io, con le mie mani e la mia sensibilità a permettere a quest'opera d'arte di continuare la sua vita attraverso i secoli, ed essa farà risplendere i suoi colori anche quando io non ci sarò più. Sono orgogliosa e felice per questo.



E tu, caro il mio giovanotto con la camicia stirata e la targhetta col nome sulla porta dell'ufficio, dovresti portarmi rispetto!


Un caro saluto a tutti.



Giorgia