mercoledì 24 agosto 2016

Voglia di cambiamento



"Estate al giro di boa". C'è sempre qualcuno che, passato ferragosto, scrive o dice questa frase; stavolta mi è capitato di leggerla su un sito web di previsioni meteo. Ogni volta mi viene la malinconia. Sono passati decenni, eppure mi sento sempre un po' come mi sentivo quando, da scolaretta, alla fine di agosto, con la morte nel cuore, contavo i giorni che mi separavano dall'odiato ritorno in classe.

E' stata questa un'estate strana, in cui ho volutamente ridotto al minimo (forse anche troppo!) i contatti umani; sono uscita poco, non ho fatto vacanze da nessuna parte e ho dovuto risparmiare davvero molto per farcela. Non ho avuto nemmeno la soddisfazione di passare qualche giorno in Lessinia, come speravo, perché la casetta non è ancora finita. A luglio muratore, idraulico e fabbro sono andati in ferie e ciao ciao, arrivederci a settembre!

Anche i miei mercatini hanno subito un brusco stop dopo che, durante l'ultimo fatto, il 16 luglio, mentre ero là, a parecchi kilometri da casa, di sabato sera, l'auto si è guastata. Un inconveniente che ha fatto sì che il mercatino si sia trasformato in un incubo ansiogeno alla ricerca di un meccanico. Dopo questo episodio, l'ultimo di una serie non proprio felice di cui hanno fatto parte il maltempo, i calcoli renali, una multa; ho recepito il messaggio cosmico e ho deciso di fermarmi per un po'.




In compenso mi sono chiusa in casa e ho scritto. Ho scritto tantissimo.
Sì, mi è venuta la voglia di aprire il cassetto dei sogni e tirare fuori il più ambizioso, il più segreto e forse il più caro: scrivere.
Ho due progetti in cantiere. Il primo, iniziato l'estate scorsa, è una serie di racconti per bambini, scritti e illustrati da me. Il secondo, è un romanzo. Sì, insomma... una storia, la storia di una rinascita.
Forse banale e scontata, ma è quello che avevo dentro e che desideravo scrivere.

E poi, durante questi mesi, è diventato più nitido un bisogno che sentivo già da tempo: cambiare, ma soprattutto, semplificare. Togliere, togliere, togliere! Ho bisogno di togliere zavorre, buttare via oggetti, mobili e orpelli superflui. Eliminare rapporti falsi. Rifiutare impegni con persone che non sono veramente amiche...
Perché il tempo della vita è così poco e passa così velocemente, ed io vorrei spenderlo a creare, a leggere buoni libri, a contemplare la natura e  a stare con persone vere.

Ho voglia di cambiamento e forse la scrittura mi aiuterà, forse sarà la strada. O forse no.


Un abbraccio, amici.



G.


Opera di Hans Heyerdahl, 1881