mercoledì 24 febbraio 2016

Il mio Fornetto Versilia


Amici, sono veramente una ragazza fuori moda, come è scritto sotto al titolo del mio bolg!
 Per il mio compleanno mi sono fatta regalare una macchina per cucire; e ora ho usato  la metà dei cinquanta euro che avevo messo da parte con lo scopo di comprare qualche maglia in saldo, per acquistare invece il mitico Fornetto Versilia. E non vi dico quanto ero felice di averlo trovato in una vecchia bottega di casalinghi della mia città; una di quelle di una volta, avete presente? Con tutte le scope, pentole, pignatte appese fuori.
 Solo dopo essere tornata a casa con il mio bottino, parlando al telefono con mia madre, ho scoperto che avrei potuto avere il Fornetto senza spendere un soldo. Eh sì! Se solo avessi capito prima che quella strana pentola con i buchetti nel coperchio che stava abbandonata e coperta di ragnatele nella cantina della vecchia casa di mia nonna, non era un brutto porta fiori o qualche altra inutile diavoleria, ma si trattava proprio del Versilia!!! Ma ormai la casa è stata venduta ed il Fornetto è rimasto là, insieme a tanti altri oggetti che saranno finiti in un mercatino dell'usato, o direttamente nella pattumiera.

In realtà adesso il Fornetto Versilia è tornato un po' di moda: c'è persino un gruppo su facebook a lui dedicato . Il Fornetto è una pentola antica, molto usata nelle case di qualche decennio fa. Io non sapevo cosa fosse finchè non l'ho visto protagonista di un post sul blog di elylife, e ne sono rimasta affascinata. Si tratta di una pentola che permette di cucinare fantastiche ciambelle, ma anche pane e altro consumando pochissima energia.

Oggi finalmente l'ho provato per la prima volta e devo dire che il risultato mi ha entusiasmata.
Se il Fornetto è nuovo prima di usarlo è consigliabile lavarlo, asciugarlo e ungerne l'interno con un po' d'olio o burro lasciando riposare per una notte. 



Ho fatto una ciambella  profumata all'arancia con gocce di cioccolato. Ecco gli ingredienti:

300 g di farina 00
100 g di fecola di patate
200 g di zucchero di canna
3 uova
125 g di yoguth alla vaniglia
130 g di olio di semi di mais
la buccia e il succo di un'arancia biologica
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
gocce di cioccolato fondente a piacere

Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bello spumoso; unire lo yogurth, l'olio, il succo dell'arancia e la sua buccia grattugiata continuando a mescolare. In un' altra ciotola mettere insieme farina, fecola, lievito, sale e versarli un po' alla volta nel composto liquido, amalgamando bene tutti gli ingredienti. Infine aggiungere il cioccolato.


E' arrivato il momento di far entrare in scena il Fornetto!
Oliare o imburrare molto bene tutto l'interno e cospargere di farina o pan grattato, quindi versare l'impasto.




E ora, non dimentichiamo un elemento importantissimo: lo spagifiamma. Si tratta di un disco di ferro che viene dato in dotazione con la pentola, va posizionato sul fornello e riempito con un filo d'acqua.



Adesso possiamo appoggiare sopra il Fornetto con il suo coperchio ben chiuso.



Io ho fatto cuocere la ciambella sul fuoco più piccolo del fornello, tenendo alta la fiamma per i primi cinque minuti e poi abbassandola al minimo. E ' importante resistere alla tentazione di alzare il coperchio per vedere quello che succede all'interno, per evitare che la torta si afflosci.

Dopo un'ora ho fatto la prova stecchino attraverso uno dei fori sul coperchio: il dolce risultava ancora crudo, quindi ho proseguito la cottura per un'altra oretta. In alcuni blog ho letto che per cuocere una ciambella bastano cinquanta minuti,  a me ce ne sono voluti circa 120! Sono tanti, ma alla fine il risultato è stato fantastico perchè la torta è venuta benissimo. Si è cotta perfettamente, senza bruciarsi, sia sopra che sotto presenta una doratura da manuale.


La pasta è morbidissima e leggermente umida, non si è asciugata come di solito mi succede nel forno tradizionale. Insomma, posso dire che è di sicuro la torta per colazione meglio riuscita che abbia mai realizzato!

Sono felicissima del mio Fornetto Versilia, è una pentola magica!!!

L'unica dubbio che ho riguarda il suo utilizzo sulla stufa a legna. L'ho acquistato sperando di usarlo nella mia casetta in montagna dove non c'è il fornello a gas perché il paesino non è metanizzato, perciò per cucinare si deve usare la stufa o la piastra elettrica, ma, a quanto pare, il Fornetto dà ottime prestazioni solo con cucina a gas... Ma allora le nostre nonne come facevano sulla cucina economica a legna?

Se qualcuno ha informazioni sull'uso del Fornetto su stufa o piastra elettrica me lo scriva nei commenti. Grazie!


A presto


G.

mercoledì 17 febbraio 2016

Rose romantiche

Oggi vi mostro le ultime creazioni in pasta sintetica.

 Le prime che vi presento sono due collane, realizzate su commissione, che riprendono un mio modello di due anni fa.




















La committente mi ha inviato le immagini di qualche stampa raffigurante queste bellissime rose antiche che poi io ho incorniciato con elementi vegetali modellati a mano e piccoli strass.



La cornice della prima collana è dipinta con i toni del bronzo antico, agganciata ad una catenina dello stesso colore. I brillantini incastonati sono viola e richiamano il colore della rosa centrale.

La seconda collana, invece, più chiara e luminosa, presenta un mazzetto di rose dai colori delicati, quasi pastello; in questo caso  la cornice, la catenina ed i brillantini sono stati fatti in una tonalità simile all'oro rosato.








Le ultime due sono caratterizzate da un pendente di dimensioni più piccole e da una catena lunga a maglie molto sottili. 


Sicuramente meno impegnative da indossare rispetto alle prime.


 






Sabato 27 febbraio sarò di nuovo al Social Store di Trento per un mercatino speciale con musica e golosità varie da assaggiare nel pomeriggio. Sono molto felice di tornarci, dopo l'esperienza di Natale che per me è stata quasi magica.



Se per caso vi va di fare una gita in quella bella bella città, passate a trovarmi.




G.

venerdì 12 febbraio 2016

E' fatta!



E' venerdi e finalmente questa settimana turbolenta si avvia alla conclusione.

Sono stati giorni un po' difficili per l'ansia dell'intervento della mia cagnolina, inoltre mi è venuta la febbre proprio nei due giorni precedenti l'operazione (uau! che tempismo!!!). Però non ho voluto rimandare, così tutto si è svolto come programmato. L'intervento è andato bene: ho lasciato la cagnetta in clinica alle 9.20, alle 11.45 sono andata a riprenderla trovandola già parzialmente sveglia. E' fatta! Che sollievo.

Ieri è stata una giornata faticosa, seguita da una notte insonne perchè la cucciolotta, poverina, stava male; oggi va meglio. 

Vi mandiamo un saluto con questa foto di stamattina, illuminate da un bel sole.


A presto




G.

sabato 6 febbraio 2016

Un affetto profondo

Brenda Minyard Edmondson, "Moonlight night", olio su tela, 1896
Cari amici, giovedì della prossima settimana la mia cagnetta verrà operata. Sarà sterilizzata perché negli ultimi mesi ha avuto qualche problema ormonale e una falsa gravidanza, con il latte nelle mammelle. Il latte l' ho dovuto far sparire a suon di farmaci perché non c'erano cuccioli a succhiarlo e lei rischiava una mastite.
Il veterinario mi ha consigliato di sterilizzarla per evitare problemi più gravi che, a suo dire, potrebbero presentarsi più avanti. Ci ho riflettuto a lungo, ho sentito pareri di persone con femmine sterilizzate, ho letto testimonianze in rete, ho cercato, e cerco anche ora, di soffocare il senso di colpa che mi assale ogni volta che i suoi occhi scintillanti incrociano i miei... Alla fine ho deciso per il sì, ma l'ansia ed il senso di colpa mi attanagliano. Ansia per l'intervento; senso di colpa per la decisione. E' giusto che io decida di far aprire la pancia e di sottoporre a sofferenza una creatura arrogandomi il diritto di toglierle qualcosa che la natura le ha dato? Il veterinario e tutti gli altri rispondono: sì, è per il suo bene; ma la mia coscienza vacilla e protesta.
Eppure lo farò, amici. Gli esami pre operatori sono stati fatti e sono andati bene. L'intervento è fissato per giovedì 11 febbraio alle 9.
Sono angosciata. Ho paura che muoia. Ho paura che soffra tanto dopo l'operazione. Mi dispiace che le aprano la pancia e che le diano 20 punti. Mi dispiace pensare che giovedì, quando le metterò il giunzaglio, lei sarà felice perchè penserà di uscire a passeggiare insieme ed invece la porterò  in una sala operatoria e quando si sveglierà sentirà dolore ed avrà un taglio di venti centimetri con i punti che certamente tenterà di strapparsi. Mi guarderà impotente e mi chiederà: "che cosa mi è accaduto?". E io mi sento una persona vile e meschina, mi sembra di tramare alle sue spalle, di tradirla!
Lei ha 8 anni, non è più un cane giovane. Sento il tempo che passa, che scivola via come acqua tra le dita... Dopo l'operazione voglio godermi ogni passeggiata al sole, ogni istante con lei. Voglio andare in Lessinia e ascoltare  insieme a lei il fruscio del vento nei boschi.

Stanotte mi sono svegliata all'improvviso: mi sentivo osservata. Ho acceso la piccola lampada che uso per leggere ed ho visto lei, seduta  di fianco al letto, che mi guardava in silenzio. E' stato impressionante perché solitamente dorme tutta la notte nella sua cuccia e non viene mai a svegliarmi. Mi sono alzata, lei mi ha seguito in bagno. Volevo che si rimettesse a dormire ma non c'è stato verso. Mi è sembrato molto strano. Alla fine mi sono seduta sul letto e lei si è messa tutta raggomitolata di fianco a me, compatta e pesante come una roccia, per farmi capire che non se ne voleva andare nella cuccia. Così ho spento la luce ed abbiamo dormito insieme.

(Qui un bellissimo e toccante post della psicologa Annamaria Manzoni sul distacco dai nostri animali).


G.