martedì 28 novembre 2017

Mercatino nella chiesetta

In questo periodo di alti e bassi (più bassi che alti, a dire il vero) cerco di continuare a fare quello che mi piace. I mercatini, per esempio. Quest'anno sono organizzatrice oltre che espositrice.

L'organizzazione richiede tempo come anche la realizzazione delle creazioni; poi c'è il lavoro, gli spostamenti in autobus e tutto il resto. La sera vado a letto senza nemmeno riuscire a leggere una pagina: mi addormento subito e così non penso ai miei guai.

Chissà se riuscirò ad avere di nuovo una vita serena, senza questo continuo dolore di fondo che mi fa scoppiare a piangere all'improvviso al supermercato quando meno me l'aspetto, che mi rende triste il sabato sera e che mi fa temere l'avvicinarsi del Natale come l'apparizione di uno spettro da cui fuggire.

Questo fine settimana di mercatino è stato piacevole, tutto sommato. Lo abbiamo organizzato in una chiesetta sconsacrata nel cuore della città. Abbiamo fatto tutto noi: le decorazioni, i cartelli, la pubblicità...








Le mie creazioni

Dall'8 al 13 dicembre ne faremo un altro e poi forse con queste amiche fonderemo un'associazione che si chiemerà Area Artigiana grazie alla quale ci occuperemo di dare spazio a tutte le persone che, come noi, amano creare con le proprie mani e magari farne un mestire.

 Mi sembra un bel progetto, non credete?


giovedì 9 novembre 2017

Cambiamento e Solitudine

J.A.Grimshaw, Autumn Evening

Adesso che tutto è cambiato, tornare su questo blog, vedere le foto e leggere i vecchi post in cui raccontavo le mie giornate mi crea solo nostalgia e un'acuta sofferenza; per questo non ho più scritto.
Ho parlato spesso di cambiamento in questo spazio, ma talvolta il cambiamento avviene e non è quello che avevi tanto sognato, anzi: va nella direzione contraria rispetto a quella che volevi tu.

All'improvviso ti ritrovi sola.
 I sogni e i progetti per il futuro sono bolle di sapone che esplodono nell'aria... puf! Illusioni.


Crolla il castello e tu rimani stordita a guardare le macerie. Per giorni, per settimane  non ti rendi nemmeno conto di quello che sta avvenendo, alterni momenti di incredulità a momenti di disperazione. Cominci a vivere in automatico perché il tuo cervello è troppo impegnato a cercare le ragioni di quello che sta accadendo. Ma le ragioni per te non ci sono e anche se fossero giuste e chiare come il sole, tu  ora non le capiresti.


Un pomeriggio, mentre stai scrivendo, guardi dalla finestra di fronte gli alberi con le foglie ingiallite che spiccano contro l’azzurro intenso del cielo d’autunno e pensi che forse devi lasciare che tutto crolli per poi ricostruire. Ricostruire finalmente come vuoi tu. Pensi a quell’essenza intangibile nascosta nel tuo io più profondo, quella che in altri momenti dolorosi della tua vita hai sentito esistere. Ti sembra di percepirla, è un attimo e poi non la senti più. Lo smarrimento che provi è ancora troppo grande. Ma un giorno la sentirai un po’più forte e alla fine ti parlerà e allora guarirai. Lo sai, lo sai!
Forse il cambiamento per essere vero deve fare male. Forse bisogna morire per poi rinascere.


G.