venerdì 30 gennaio 2015

Disintossicarsi

Foto tratta dal sito MorgueFile -immagini gratuite

Oggi è una giornata strana.
Piena di nuvole e vento gelido.
Un vento che, a tratti, soffia anche dentro il mio cuore e la mia testa.

Ho voglia di disintossicarmi da tutto. Proprio così, amici. Disintossicarsi è il termine adatto, pechè mi sento intossicata.
Intossicata da tante, troppe cose che non mi piacciono, con le quali, mio malgrado, sono costretta a convivere per necessità.
Ma io vorrei andare via.
 Vorrei andare in una casa in mezzo al bosco, oppure sopra una scogliera battuta dalle onde del mare. Vorrei passeggiare lungo un sentiero innevato o passare tanto tempo in una vecchia malga degli alti pascoli della mia amata Lessinia. Sentire che il rumore della civiltà si allontana fino a scomparire, lasciando la scena ai suoni degli animali e ai fruscii misteriosi degli alberi.




Via dalla necessità di promuoversi continuamente facendosi vedere sempre al meglio, senza mai cedimenti, fragilità o ribellioni perchè così chiede il "mercato".
Via dal cemento mortifero.
Via dal bisogno di guadagnare sempre più denaro per vivere.
Via dai sorrisi che nascondono coltelli.
Via dalla burocrazia che ogni giorno ci fa perdere ore preziose della nostra vita spese in carte inutili.



 Sapete, stamattina ho incontrato una persona che non avrei voluto incontrare... Ma forse avrei voluto... Non so. Volevo incoltrarla per dirle in faccia tutto quello che ho sofferto per colpa sua. Non è nel mio carattere fare la vittima, non mi piace mettere in piazza le mie piccole tragedie personali. Ma sono stata male per tanto tempo, e mi sono tenuta dentro tutto, prorprio per questo mio pudore.

Decine di volte mi sono immaginata la scena del probabile incontro, e decine di occasioni ci sono state per incontarci, occasioni per le quali io mi preparavo accuratamente ad affrontare il colpo, a tenere a bada la mia emotività: dirò questo, farò quello, stavolta non se la caverà a buon mercato...
E invece?
Invece il caso beffardo ti mette davanti il tuo nemico quando meno te l'aspetti, quando, in una normale mattina ventosa, ti sei distratto a leggere i titoli dei quotidiani nella vetrina dell'edicola.
"L'elezione del presidente della Repubblica". Leggi i vari nomi dei candidati, provi fastidio di fronte al consueto teatrino della politica.
 All'improvviso ti senti chiamare per nome. Ti volti e ti trovi davanti quello che per te è stato il diavolo. L'hai immaginato molte volte, ora è reale.
Ti eri preparato come se dovessi affrontare un 'intera legione di terribili demoni, ma adesso ti viene quasi da ridere: di fronte a te c'è solo un diavoletto spennacchiato. E i grandi discorsi che avevi in mente di fare non si fanno.
"Ciao, Giorgia"
"Ciao"
Tutto qui.
Continui a camminare, non ti volti.
Cammini per mezz'ora per le strade trafficate, senza meta. Dentro, senti caldo e poi freddo. Arriva un turbine di emozioni negative,  ti passano nella testa pensieri veloci come uccelli in picchiata. La banalità dell'incontro ti fa sorridere. Tanto rumore per nulla.







Giorgia




mercoledì 28 gennaio 2015

Restauro dell'icona delle Grandi Feste - la pulitura (con aneddoto finale)


Prosegue il mio restauro di questa bella ed interessante icona.
 Dopo aver consolidato per bene le scaglie di pellicola pittorica a rischio di caduta ed aver effettuato varie prove di pulitura, lunedì sono entrata nel vivo di questa delicata operazione.
Ma cosa intendiamo quando parliamo di pulitura di un dipinto?
La pulitura è un insieme di operazioni atte a rimuovere dalla superficie pittorica originale tutte quelle sostanze, depositate o sovrammesse in tempi successivi, che ne compromettono la leggibilità, l'originalità e in alcuni casi l'estetica. Generalmente su un'opera troviamo i seguenti tipi di deposito:
- sporco dovuto ad un insieme di polvere, fumo, cera di candele, escrementi di mosca,
- vecchie vernici ossidate,
- vecchi restauri, stuccature e ritocchi alterati dal tempo e spesso debordanti sulla superficie originale (come quello che si vede nella foto sopra).

La pulitura è un'operazione rischiosa e irreversibile. Infatti molti dipinti antichi (anche di notevole fama ed importanza) sono stati troppo puliti nel corso di restauri passati, soprattutto a causa di un uso smodato della soda caustica che è una sostanza basica molto aggressiva e lascia sui dipinti alcuni residui pericolosi perchè possono essere attivati, anche a distanza di tempo, in presenza di umidità.
Una pulitura così fatta può portare alla perdita delle velature originali effettuate dall'artista che, molto spesso, sono quelle che conferiscono  fascino al dipinto e profondità ai colori.
La pulitura dev'essere selettiva, il restauratore deve perciò avere la capacità di distinguere gli strati da rimuovere da quelli originali cosa che a volte, di fronte a tante stesure di vernice e ridipinture, non è semplice.


Madonna con Bambino, olio su tavola. part. pulitura, restaurato nel dicembre 2013

Tecnicamente la pulitura si esegue sfregando delicatamente la pellicola pittorica nel verso della pennellata (se visibile) con un tamponcino di cotone imbevuto nel solvente scelto ed applicato  su un bastoncino di legno o trattenuto da delle pinze; nell'altra mano è sempre bene tenere un altro bastoncino con cotone impregnato di un altro solvete atto a neutralizzare il primo. Si parte con solventi leggeri cercando man mano di capire come reagiscono gli strati pittorici.
Talvolta, per migliorarne l'azione, il solvente viene disperso in un gel creato con appossite sostanze; esso viene poi steso su piccole zone del dipinto da pulire, lasciato agire per un tempo variabile (vanno fatte delle prove), lavorato con un pennello, rimosso con cotone acsiutto ed infine va effettuato un lavaggio con altro solvente.

Altre sostanze, come ridipinture particolarmente coriacee o vecchie stuccature, richiedono invece una pulitura meccanica fatta tramite bisturi e lente d'ingrandimento. Anche qui il rischio di intaccare gli strati pittorici sottostanti è alto ma controllabile dalla mano del restauratore.

Pulitura meccanica di una ridipintura scurita dal tempo







Piccole icone nell'icona: ecco i riquadri raffiguranti le Feste, dopo la pulitura fatta lunedì.




La Natività di Gesù


Il Battesimo di Cristo








Trasfigurazione sul monte Tabor




















Parlando di puliture un po' troppo aggressive mi viene in mente un aneddoto raccontatomi recentemente da una conoscente pittrice e proprietaria di una piccola galleria d'arte.
Qualche mese fa un signore  va da lei con una vecchia tela comperata giorni prima in un mercatino dell'antiqauriato. Il signore la mostra alla pittrice e le dice che si tratta di un dipinto dei primi del Novecento appena comprato, una bella natura morta con fiori. La mia amica osserva  il quadro e si sforza di comprendere se l'uomo dica sul serio o la stia prendendo in giro: sulla tela scolorita e macchiata lei vede solo deboli residui di colore, fantasmi di quelli che dovrebbero essere fiori e frutti dipinti. Alle sue domande il signore risponde che sì, effettivamente ora non si vede più nulla, purtroppo, ma prima era una bella natura morta... Ma prima di cosa? Prima di mettere il quadro sotto il rubinetto della doccia e sfregarlo col sapone tentando di pulirlo!!! Ahimé si trattava di un dipinto a tempera( notoriamente sensibile all'acqua molto più del colore a olio) e in pochi minuti la delicata natura morta si era trasformata in liquido colorato ed era finita giù nello scarico della doccia, perduta per sempre.


Sperando di non avervi annoiato, vi saluto amici!

sabato 24 gennaio 2015

Icona delle Grandi Feste

Icona antica, tempera all'uovo e foglia d' argento meccato su tavola


Cari amici come state?
Dalle mie parti è in corso il festival dell'influenza. Prima ho iniziato io, ma me la sono cavata in un fine settimana e quindi presumo che non fosse vera influenza; lo scorso week end è toccato alla cagnolina che ha avuto un brutto virus gastro-intestinale (poverina quanto è stata male!); ora è la volta del mio compagno che in questo momento è a letto mezzo morto con febbrone a 39. Di conseguenza non ho avuto molto tempo nè ispirazioni interessanti per aggiornare il blog.

Però ieri ho iniziato a lavorare sull' icona portatami da un signore poco prima di Natale.
Ve la voglio mostrare perchè è proprio bella e richiede un intervento accurato e delicato.



Penso si tratti di un'icona raffigurante le grandi Feste della Chiesa ortodossa. Di solito sono dodici e vengono rappresentate con dodici piccoli riquadri in cui sono dipinti i principali misteri della vita di Gesù e della Vergine. Tuttavia ho scoperto che ci sono icone raffiguranti anche le sedici o le ventinove feste. Nel nostro caso i riquadri sono sedici più altri riquadri più piccoli che rappresentano alcuni momenti della Passione di Cristo. Ai quattro angoli le piccole figure di uomini barbuti intenti a scrivere sono di certo gli evangelisti.

Pensate che i riquadri più piccolini misurano circa tre centimetri, le figurette dipinte all'interno sono fatte in punta di pennello, curate nei  minimi particolari del viso, delle mani e delle vesti. Davvero ci si perde ad osservare tutti i dettagli.
Guardando la tavola a luce radente si vedono le linee di incisione sul gesso che l'iconografo ha eseguito con una sottile punta metallica per tutte le figure. Questo significa che prima ha disegnato tutto, poi ha inciso, qiundi ha eseguito la doratura, infine ha dipinto... Un lavoro lunghissimo!

L'icona presenta alcune cadute di colore concentrate soprattutto nella parte centrale; la più grave è costituita da questa grossa scaglia di preparazione staccatasi del tutto dal legno:


 Fortunatamente il proprietario l'ha recuperata e quindi si può rimettere al suo posto.


 Si rende necessaria un'accurata pulitura per togliere lo sporco accumulatosi negli anni, ridare vivacità ai colori e togliere il brutto strato di vernice dorata, steso in maniera assai grossolana, in un restauro di qualche decennio fa.
Nella foto sotto, all'interno del rettangolo, notate le tracce di vernice dorata spennellate qua e là.



Nella foto sopra: ancora vernice stesa a casaccio sulla figura di un evangelista; tassello di pulitura.


Nella parte inferiore il dipinto presenta tracce di un vecchio restauro, probabilmente dovrò rimuoverlo e rifarlo.


Inoltre il retro della tavola è stato attaccato dai tarli che hanno scavato numerose gallerie nel legno con conseguenti fori di sfarfallamento anche sul davanti.



Bene amici, tra qualche settimana vi mostrerò il restauro concluso.


A presto e buon sabato!




Giorgia

mercoledì 7 gennaio 2015

La Maison Romantique di Emanuela (ovvero la casa di mia mamma)



Ben ritrovati carissimi e buon anno!

Questo è il primo post del 2015 e quindi dev'essere un po' speciale.
Ho pensato di portarvi a fare visita alla mia mamma per mostrarvi la sua romantica maison.

Mia madre sostiene che le sue decorazioni non sono poi così belle, anzi ogni tanto le viene la luna storta insieme alla tentazione di disfare tutto e gettare ogni cosa nella spazzatura. Invece a mio parere la sua casetta è così deliziosamente curata che  non sfigurerebbe sulle pagine di una rivista dedicata all'arredamento romantico e shabby chic.

Guardate e giudicate voi stessi.


 

Iniziamo dalla zona giorno in cui predominano i colori azzurro polvere e bianco; un abbinamento che riesce a dare una sensazione fresca nei mesi estivi, e accogliente in inverno, soprattutto se scaldato da qualche tocco di rosso o di rosa.














Questa lanterna decorata con le bacche rosse mi piace moltissimo!



La cornice era di una vecchia stampa senza particolari attrattive, la mamma l'ha trasformata in un grazioso portaritratti dipingendola ed applicandole una stoffina a quadretti Vichy. La foto ritrae una scampagnata di tanti anni fa in cui Emanuela bambina è in compagnia della madre e dei nonni materni.

 

Sulla mensola del camino un vecchio orologio e tante casette colorate.

Emanuela ama moltissimo le casette, di ceramica, di legno e di tessuto, come queste create da lei ed applicate sulla porta d'ingresso:




Emanuela ha confezionato da sola anche le tende e le candide bordure fatte all'uncinetto con cui ha abbellito le mensole interne di questo mobile del salotto:



Quasi tutti i mobili di casa sono stati dipinti di bianco e shabbizzati da lei stessa.




 Su questo bel mobile con piattaia la mamma ha allestito un piccolo Presepe... Non è stupendo?!







Un divisorio in muratura sormontato da mensole di legno separa il salotto dalla cucina, nella quale predomina il giallo, da sempre colore preferito della padrona di casa.


I quadri raffiguranti fiori dipinti ad acquerello e lo stencil floreale sulla parete sono opera di mia sorella, come molti altri quadri con gli stessi soggetti sparsi per casa.



Piccole collezioni di oggetti d'uso quotidiano diventano elementi decorativi originali e di grande effetto. Vecchie teiere di metallo blu...


... scolapasta arrugginiti...


...Vecchie, colorate scatole di latta  ammaccate dal tempo, scovate nei mercatini.



 La finestra è fonte di luce e piano d'appoggio per i vasetti di spezie.



 Nello stile  amato da Emanuela, stoviglie, posate, vasetti e pentole 
 diventano elementi decorativi e vanno messi in bella vista. La mamma ha tolto le ante di alcuni pensili della cucina ed ha sistemato delle capienti ceste per tenere ordinato il contenuto.



Nella zona notte  ha scelto colori caldi e femminili, come rosa antico, bianco avorio e lilla.

 

Emanuela ha reso originale un semplice paralume applicando sopra un enorme fiore in tessuto Vichy.














 Un piccolo puntaspilli fatto a punto croce da Emanuela abbellisce l'anta dell'armadio in camera da letto. In questo stile è importantissima la cura dei dettagli .


La romanticissima camera degli ospiti (un tempo camera mia), con il bellissimo letto antico in ferro battuto trovato in un mercatino e decorato da mia sorella.


Siamo arivati alla fine della visita.
Questo stile di arredamento può piacere o meno, in effetti alcuni lo trovano troppo lezioso e poco pratico. Personalmente lo adoro, anche se casa mia non raggiunge i livelli di "shabbità" e "romanticità" toccati dalla maison di mia madre.
 In realtà  vi assicuro che si tratta di uno stile molto economico perchè, volendo, non è necessario comprare nulla; basta avere la pazienza, unita alla passione per la casa e la decorazione, di andare in giro a cercare i vecchi mobili che gli altri hanno deciso di buttare, oppure recarsi nelle soffitte di amici e parenti, nelle quali certamente si nasconde qualche chicca che aspetta solo di essere ritrovata e riportata in vita, grazie ad una passata di carta vetrata e qualche mano di colore.

Bene, vi saluto, cari amici, e insieme a me vi saluta anche Heidy, la cagnolina di Emanuela.
Sapete, anche Heidy è un po' shabby chic, infatti è una vera mademoiselle di pura razza Bichon Frisé, tuttavia, nonostante il pedigree, era stata abbandonata in canile... Ma ora è una vera principessa!




Un caro abbraccio.



Giorgia