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Oggi è una giornata strana.
Piena di nuvole e vento gelido.
Un vento che, a tratti, soffia anche dentro il mio cuore e la mia testa.
Ho voglia di disintossicarmi da tutto. Proprio così, amici. Disintossicarsi è il termine adatto, pechè mi sento intossicata.
Intossicata da tante, troppe cose che non mi piacciono, con le quali, mio malgrado, sono costretta a convivere per necessità.
Ma io vorrei andare via.
Vorrei andare in una casa in mezzo al bosco, oppure sopra una scogliera battuta dalle onde del mare. Vorrei passeggiare lungo un sentiero innevato o passare tanto tempo in una vecchia malga degli alti pascoli della mia amata Lessinia. Sentire che il rumore della civiltà si allontana fino a scomparire, lasciando la scena ai suoni degli animali e ai fruscii misteriosi degli alberi.
Via dalla necessità di promuoversi continuamente facendosi vedere sempre al meglio, senza mai cedimenti, fragilità o ribellioni perchè così chiede il "mercato".
Via dal cemento mortifero.
Via dal bisogno di guadagnare sempre più denaro per vivere.
Via dai sorrisi che nascondono coltelli.
Via dalla burocrazia che ogni giorno ci fa perdere ore preziose della nostra vita spese in carte inutili.
Sapete, stamattina ho incontrato una persona che non avrei voluto incontrare... Ma forse avrei voluto... Non so. Volevo incoltrarla per dirle in faccia tutto quello che ho sofferto per colpa sua. Non è nel mio carattere fare la vittima, non mi piace mettere in piazza le mie piccole tragedie personali. Ma sono stata male per tanto tempo, e mi sono tenuta dentro tutto, prorprio per questo mio pudore.
Decine di volte mi sono immaginata la scena del probabile incontro, e decine di occasioni ci sono state per incontarci, occasioni per le quali io mi preparavo accuratamente ad affrontare il colpo, a tenere a bada la mia emotività: dirò questo, farò quello, stavolta non se la caverà a buon mercato...
E invece?
Invece il caso beffardo ti mette davanti il tuo nemico quando meno te l'aspetti, quando, in una normale mattina ventosa, ti sei distratto a leggere i titoli dei quotidiani nella vetrina dell'edicola.
"L'elezione del presidente della Repubblica". Leggi i vari nomi dei candidati, provi fastidio di fronte al consueto teatrino della politica.
All'improvviso ti senti chiamare per nome. Ti volti e ti trovi davanti quello che per te è stato il diavolo. L'hai immaginato molte volte, ora è reale.
Ti eri preparato come se dovessi affrontare un 'intera legione di terribili demoni, ma adesso ti viene quasi da ridere: di fronte a te c'è solo un diavoletto spennacchiato. E i grandi discorsi che avevi in mente di fare non si fanno.
"Ciao, Giorgia"
"Ciao"
Tutto qui.
Continui a camminare, non ti volti.
Cammini per mezz'ora per le strade trafficate, senza meta. Dentro, senti caldo e poi freddo. Arriva un turbine di emozioni negative, ti passano nella testa pensieri veloci come uccelli in picchiata. La banalità dell'incontro ti fa sorridere. Tanto rumore per nulla.
Giorgia