Visualizzazione post con etichetta Libri e Film. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Libri e Film. Mostra tutti i post

lunedì 21 maggio 2018

Un mese in campagna di James Lloyd Carr - libri


Ho visto per caso questo piccolo libro sullo scaffale della biblioteca civica. Inizialmente sono stata attratta dal titolo, poi, dalla sinossi, ho appreso che il protagonista di professione faceva il restauratore ed ho deciso di leggerlo senza indugio.  E' uno dei classici racconti in cui non succede nulla ma succede tutto: io adoro le storie così. Terminato stasera, piaciuto un sacco; infatti sono qui a raccontarvelo.

Siamo nel 1920, in Inghilterra. Tom Birkin, reduce della Grande Guerra, traumatizzato nel corpo e nello spirito, cerca di tornare a una vita normale con scarso successo. La moglie lo lascia e Tom, senza denaro e senza più niente da perdere, accetta di restaurare un antico affresco nella chiesa di uno sperduto villaggio immerso nella campagna dello Yorkshire.
L'arrivo non è dei migliori: piove a dirotto, le persone sono scostanti, il parroco si dimostra diffidente e antipatico e come alloggio dovrà accontentarsi di una stanzetta nella cella campanaria. Ma con il passare dei giorni, la prorompente bellezza della campagna estiva e la concentrazione richiesta dal lavoro che deve eseguire, permetteranno a Tom di ritrovare la voglia di vivere. Gli abitanti del villaggio lo coinvolgeranno nelle loro semplici attività - il pranzo della domenica, una festa campestre... - farà amicizia con uno stravagante archeologo che vive in una tenda e si innamorerà della giovane moglie del vicario. Niente di eclatante, quindi, ma per il protagonista si tratta di una rinascita. Cosa c'è di più straordinario?

Ho apprezzato molto come l'autore parla del lavoro di Tom. Il senso di entusiasmo e timore che lo pervade mentre sta da solo sull'impalcatura di fronte all'opera di un pittore sconosciuto vissuto cinque secoli prima, unito all'amara consapevolezza che tutto questo finirà, perchè le cose belle finiscono, sono sensazioni che ho provato tante volte, sensazioni che, sempre, fanno gioire e soffrire, alle quali non ci si abitua mai...

Penso che questo libro parli di una "tregua", una di quelle meravigliose, fugaci stagioni della vita di ognuno di noi in cui tutto è perfetto. Una tregua tra un dolore e l'altro. Sono i momenti in cui sappiamo di essere nel posto giusto al momento giusto e sentiamo il sangue scorrere forte nelle vene, annusiamo avidi i profumi dei campi scaldati dal sole e del temporale d'agosto... magari siamo anche innamorati, corrisposti o meno, che importa? Ci sentiamo vivi.



giovedì 14 maggio 2015

Persuasione di Jane Austen - Libri

Opera di Leonard Campbell Taylor
Persuasione è uno di quei romanzi che sapevo avrebbero incontrato il mio gusto ancora prima di leggerne una sola pagina; ed, infatti, non ha deluso le mie aspettative. Qualche anno fa vidi il film del 1995, del regista Roger Michell con Amanda Root nel ruolo della protagonista femminile, mi era piaciuto parecchio, l'attrice protagonista in particolar modo. Il film è fedele al libro, ma, anche se si dice sempre e risulta banale, devo ammettere che, ancora una volta, il romanzo è decisamente più emozionante; infatti nonostante conoscessi già l'epilogo, ieri sera ne ho letto circa metà ed ho smesso solo perchè ormai era l'una di notte e mi bruciavano gli occhi!

Amanda Root nel ruola di Anne in una scena del film tratto dal romanzo





Persuasione è l'ultima opera di Jane Austen, pubblicata dopo la sua morte prematura avvenuta a soli 42 anni. Mi chiedo quante e quali altre emozioni avrebbe potuto regalarci se solo fosse vissuta più a lungo.

Questo romanzo non è solo la narrazione di una bella storia d'amore, ma è il racconto di una rinascita, o meglio, della nascita di una donna che lentamente afferma la propria volontà ed acquista piena consapevolezza di se stessa grazie ad un grande lavoro di introspezione, di osservazione e riflessione che la porta a comprendere i meccanismi degli autoinganni e della manipolazioni di cui chi le vive attorno è  contemporaneamente e spesso inconsapevolmente vittima ed artefice.

Anne Elliot all'età di diaciannove anni è una ragazza bella, intelligente, dotata naturalmente di grazia e finezza dei modi; si innamora profondamente di Frederick Wentworth, un giovane ufficiale della Marina, dotato di altrettante amabili qualità, che la ricambia appassionatamente. Lui le chiede di sposarlo: sembra un'unione perfetta ed i due giovani sono perfettamente felici. Ma il padre di Anne, Sir Elliot, è baronetto ed è preoccupato unicamente del prestigio del suo nome e di ben figurare in società; vanesio e pomposo com'è, non può accettare per genero un qualunque ufficialetto, per giunta privo di mezzi. Così, supportato e consigliato dall'influente amica di famiglia Lady Russell che fa le veci della madre della ragazza morta prematuramente cinque anni prima, riesce a persuadere Anne. Lei, manipolata dal genitore e dall'amica, per senso del dovere, pur con grande dolore rifiuta la mano del suo amato che, amareggiato ed offeso, si imbarca e lascia il paese. Da quel giorno Anne si spegne, perde la gioia di vivere. Rifiuta la corte e le attenzioni di altri giovani, non riesce a dimenticare Frederick.

All'inizio del romanzo tutta questa vicenda è già accaduta, il lettore ne viene a conoscenza poco a poco nel corso dei primi capitoli. Persuasione inizia quindi otto anni dopo il fatto, quando Anne è già una donna di circa ventisette anni, avviata ad un certo futuro di zitellaggine. In famiglia non conta nulla: la prediletta del padre è la sorella maggiore Elizabeth, viziata e sprezzante, mentre la sorella minore, Mary, noiosa, invidiosa ed ipocondriaca, si ritiene superiore ad Anne perchè sposata. Anne non è amata dalla sua famiglia, non può confidarsi con nessuno.

L'unica persona che vede ed apprezza le rare qualità di Anne è Lady Russell che prova per la ragazza un affetto quasi materno, e tuttavia anche con l'amica più anziana Anne non può parlare dei suoi sentimenti, visto che è stata  lei la principale artefice della rottura con Frederick. Anne soffre per otto lunghi anni, è piena di rimpianti, si disprezza per non aver dimostrato maggiore fermezza di carattere nel fronteggiare l'opposizione del padre e di Lady Russell, si sente in colpa per aver spezzato il cuore di un uomo che l'amava davvero.

Ma inaspettatamente il  destino concede alla protagonista  una seconda possibilità, proprio nel momento peggiore, quando il padre, sciocco e sprecone, coperto di debiti, è costretto a dare in affitto il palazzo di famiglia e a trasferirsi in una residenza molto più modesta. Con grande emozione, Anne scopre che i nuovi affittuari di suo padre sono la sorella di Frederick e suo marito. Anne teme un incontro col suo antico amore, mai dimenticato, che, naturalmente, avviene.

" -E' passato! è passato!-, seguitava a ripetersi in una sorta di nervosa gratitudine. -Il peggio è passato!-.
Mary parlava, ma lei non riusciva a prestarle attenzione. Lo aveva visto. Si erano incontrati. Erano stati ancora una volta nella stessa stanza!"

 Sono trascorsi otto anni, molte cose sono cambiate, ma Anne si rende conto che " per chi nutre sentimenti memori e tenaci otto anni potevano essere poco più che nulla".
Sì, otto anni non sono nulla, ma forse questo vale solo per lei; Frederick infatti non sembra ricordare niente di tutto l'amore e la tenerezza del passato: è freddo, non le rivolge la parola se non per brevi frasi di circostanza, sembra un estraneo, mentre con gli altri, e soprattutto con le altre, si mostra amabile, affascinante, un vero gentiluomo; tanto che, in breve, tutti rimangono conquistati dai suoi modi. Ora non è più un giovane inesperto e spiantato, adesso è un  capitano stimato; la sua è stata una carriera brillante che gli ha permesso  di raggiungere un tenore di vita agiato e di poter aspirare per i suoi meriti ed il suo valore dimostrato al servizio della Marina, anche al titolo di baronetto. Inoltre i lunghi anni passati a viaggiare per mare gli conferiscono  un fascino particolare, è un bel giovane, scapolo, attraente ed esperto ed in breve si trova circondato di giovani donne che gli fanno la corte.

Ciaran Hinds nel ruolo del Capitano Wentworth nel film Persuasione

Invece la nostra povera Anne che esperienze ha avuto negli ultimi otto anni, oltre che stare chiusa nella residenza di famiglia a disposizione del padre e delle dispotiche sorelle? Silenziosa testimone degli sperperi paterni, invisibile, tenuta in considerazione meno di un soprammobile del salotto, interpellata solo perchè ritenuta utile nel calmare le crisi isteriche e nel curare le malattie immaginarie della sorella Mary!

Con il ritorno in patria di Frederick Wentworth comincia per Anne un periodo di grandi ed altalenanti emozioni. Costretta a frequentarlo in società, dove nessuno sa del loro fidanzamento interrotto, la ragazza sopporterà stoicamente in silenzio i pettegolezzi e le discussioni su chi tra le giovani pretendenti il capitano sceglierà  di sposare, si mostrerà indifferente alla sua freddezza, ascolterà senza dir nulla l'impietoso giudizio sul suo aspetto che l'ignara ed insensibile Mary non mancherà di riferirle ("Il capitano Wentworth non è stato molto cortese nei tuoi confronti, Anne, anche se con me è stato così ossequioso. Henrietta gli ha chiesto che ne pensava di te, quando se ne sono andati, e lui le ha detto che eri così cambiata che non ti avrebbe riconosciuta") ; sussulterà piena di stupore e speranza quando lui le dedicherà un fugace sguardo simile a quelli di un tempo o una piccola gentilezza quasi casuale.
Ma soprattutto, Anne comincerà a farsi apprezzare da tutti per le sue preziose qualità. Qui inizierà la sua rinascita. Poco a poco la fiducia in se stessa e nella sua capacità di giudizio aumenterà, rifiorirà anche fisicamente, gli uomini la guarderanno e la corteggeranno. Smetterà di assecondare il padre e le sorelle e di dipendere dal giudizio di Lady Russell. Con grazia ed equilibrio prenderà le sue decisioni seguendo solo se stessa ed il suo cuore, e alla fine vincerà.



Persuasione è un romanzo elegante ed affascinante, godibile e scorrevolissimo. I personaggi sono divertenti e ben delineati, descritti con l'inconfondibile tocco lieve e talvolta spietatamente ironico che i lettori di Jane Austen tanto amano. Il ritratto del padre, poi, il vanesio e superficiale Sir Elliot, è davvero indimenticabile. Infine, Anne, la protagonista, con il suo carattere dolce ed equilibrato, i suoi silenzi, i suoi sguardi ed i suoi sorrisi, la sua delicata ma ferma costanza nei sentimenti e negli affetti è senza dubbio una delle mie eroine letterarie preferite.


E voi, conoscete questo romanzo o avete visto il film?


A presto, amici!



Giorgia

venerdì 13 settembre 2013

Sèraphine

Ieri sera ho visto Sèraphine, un film del regista Martin Provost, che mi ha emozionato profondamente. Da tempo non mi accadeva di rimanere così colpita e commossa davanti ad un film, inoltre mi ha permesso di scoprire la pittura di un'artista che non conoscevo.

La pellicola racconta la storia vera della pittrice Sèraphine de Senlis (il cui vero cognome era Louis), un'umile e taciturna donna delle pulizie che di giorno lavorava duramente al servizio dell'indifferente e agiata borghesia della provincia francese di inizio Novecento, e di notte, in segreto, dipingeva fantastiche composizioni di fiori e frutti nella sua misera stanza in affitto, con colori che fabbricava lei stessa.

Sèraphine non ha ambizioni, non sa nemmeno di possedere un talento, anzi, forse se ne vergogna; dipinge spinta da un impulso irrefrenabile che lei, nella sua semplicità, spiega come l'obbedienza ad un ordine ricevuto da un angelo o dalla Vergine Maria, mentre si trovava a pregare in chiesa. Sèraphine, infatti è molto credente ed ha passato la sua giovinezza a lavorare come domestica in un convento di suore.

Il destino vuole che si trovi a servizio nella casa in cui, nel 1915, arriva come nuovo inquilino il critico d'arte e gallerista tedesco Wilhelm Uhde e che egli veda casualmente un piccolo dipinto di Sèraphine raffigurante delle mele e se ne innamori, decidendo immediatamente di acquistarlo. Un incredibile colpo di fortuna e una speranza per Sèraphine! Purtroppo scoppia la guerra, Uhde è un nemico ed è costretto a fuggire. La pittrice passa anni difficili e solitari, quasi in miseria, nella sua stanzetta sempre più invasa dai quadri che lei continua incessantemente a dipingere. L'unica sua consolazione è il contatto con la natura: Sèraphine è una donna selvatica, vaga da sola per la bellissima campagna francese, fa il bagno nel fiume in cui raccoglie l'argilla per fare i suoi colori e, nella contemplazione dei maestosi alberi, si rigenera e trova la pace. Tutto questo è raccontato nel film attraverso scene che io ho trovato poetiche e bellissime.
Yolande Moreau è  davvero eccezionale nell'interpretazione di Sèraphine, commuove ed emoziona dall'inizio alla fine.


Dopo la guerra Uhde torna in Francia  e ritrova Sèraphine, invecchiata ed indebolita dalle privazioni e dal duro lavoro. Rimane molto colpito dall'evoluzione della sua pittura, compra i suoi quadri e programma addirittura un'esposizione a Parigi, le passa un assegno mensile in modo che lei non debba più fare la serva ma possa dedicarsi totalmente all'arte. Per la seconda volta sembra che i problemi della pittrice siano finiti, invece la sorte si accanisce ancora contro di lei. Dopo qualche tempo, infatti, Sèraphine comincia a dare segni di squilibrio mentale, finchè nel 1929 viene ricoverata in manicomio, dove morirà in una notte d'inverno del 1942, senza aver più toccato i pennelli: "la pittura è scomparsa nella notte" aveva detto ad uno psichiatra, durante un colloquio. Sola e dimenticata verrà sepolta in una fossa comune.

Solo Uhde non la scorderà mai. Fino alla sua morte egli continuerà caparbiamente ad organizzare esposizioni per far conoscere l'opera di questa sfortunata artista. Grazie a lui, oggi i dipinti di Sèraphine de Senlis si trovano nei musei di tutta Europa.