Ci sono stati periodi della mia vita in cui avevo la percezione che il mondo fosse un posto magico, o meglio, non era il mondo, ero io ad essere in grado di creare piccole magie.
Avevo forse dieci o undici anni quando trovai nel parco davanti a casa un comunissimo pezzo di legno che divenne la mia bacchetta magica.Il 4 di ogni mese la misteriosa regola che mi ero inventata mi imponeva di esporre il bastoncino all'influsso della luna per tutta la notte e così la sera lo deponevo all'esterno dell'uscio per poi recuperarlo all'alba del giorno successivo.Ricordo che in quei momenti lo osservavo convinta che quell'esposizione lo avesse caricato di nuovi poteri magici. All'interno dello stesso parco, poi, c'era un albero con le fronde ricadenti che io avevo eletto come portale magico. Passare in un certo modo attraverso quei rami significava entrare in un luogo stregato. Questo mondo immaginario, di certo fortemente influenzato dai cartoni animati giapponesi delle "maghette" uscite dallo Studio Pierrot,
tanto popolari in quegli anni, mi dava la forza per affrontare il tedio della scuola, che detestavo, e il bullismo di alcuni compagni.
Molti anni dopo, quando avevo ormai quarant'anni suonati, ci fu un periodo nel quale percepii di nuovo la magia. Non avevo più la bacchetta fatta di legno né l'albero-portale, ma con il potere del desiderio riuscii davvero a compiere tante magie inaspettate, come non avevo mai fatto prima.
Uscivo da una separazione dolorosissima, avevo un lavoro pesante che non mi piaceva e dovevo trovare una nuova casa. Tutto sembrava andare storto. Mi alzavo la mattina e sentivo la nausea che mi chiudeva lo stomaco, inoltre mi ammalavo in continuazione per lo stress. Eppure, io avvertivo in un angolo nascosto della mia anima che mi spettava un risarcimento. Qualcuno ha scritto che le cose più strane succedono in autunno e infatti in quell'autunno accaddero molte magie. Tra ottobre e dicembre tutto cambiò in meglio. Però, l'aspetto che ricordo con maggior piacere e stupore di quel momento, non sono tanto gli avvenimenti, quanto la misteriosa percezione che tutto fosse possibile allora, per me. Bastava desiderarlo. Fu un dicembre bellissimo. Ricordo l'odore del freddo nebbioso nelle strade illuminate dalle luci di Natale... un tempo così intenso e breve. Poi, come sempre succede, tutto cambiò di nuovo e l'incanto perse colore fino a sbiadirsi.
E adesso, dov'è quella magia? Oh, vorrei tanto ritrovarla!
Grazie dei commenti che mi avete lasciato, sono stati una bella sorpresa.
Un saluto a chi passa di qua.
G.