mercoledì 13 aprile 2016

Essenza intangibile

Felice Casorati, Ritratto di Cesarina Gualino, 1922

Oggi voglio condividere con voi un piccolo spunto di riflessione tratto dal romanzo Un cuore arido, pubblicato nel 1961 da Carlo Cassola, uno scrittore da me scoperto circa una decina d'anni fa proprio grazie al libro citato che trovai casualmente nella cesta delle offerte, tutto a 5 euro, di un centro commerciale. Uno scrittore introverso e schivo, limpido, semplice, mai banale. Mi piace molto.

Un cuore arido mi è capitato tra le mani ieri sera, mentre cercavo un altro romanzo nella mia libreria, e mi è venuta voglia di rileggerlo. Ho sfogliato le pagine, ritrovandoci all'interno un bocciolo di rosa seccato e queste parole in uno dei capitoli finali:
"Niente, niente avrebbe potuto sconvolgere la sua vita... perché la vita, l'essenza vera della vita, era qualcosa d'intangibile. Niente poteva intaccarla: e i fatti, quei fatti di cui si parla tanto, e in cui sembra che consista la vita di una persona, erano in realtà senza importanza, senza significato." (Carlo Cassola, Un cuore arido, ed. Bur-la scala)
Quest'essenza della vita è qualcosa di indefinibile, sfuggente, misterioso. Qualcosa che appare nei momenti di vita quotidiana nei quali non ci aspettiamo che appaia: mentre passeggiamo in una pineta, mentre spalanchiamo la finestra su un cielo estivo una mattina, mentre beviamo il caffè... E' quella cosa che ci fa andare avanti, nonostante tutto.

E' un tema che mi affascina da quando ho sentito, forse per la prima volta, la presenza di quest'essenza intangibile dentro di me. Prima non ci avevo mai badato, non la sentivo, presa com'ero dai quei fatti in cui sembra che consista la vita di una persona. Ma un pomeriggio di luglio di ormai quattro anni fa, mentre ero sola e sembrava che la mia intera vita fosse andata a roltoli, camminando svogliatamente in un parco, la percepii.
Ricordo ancora la luce di quella giornata estiva che stava volgendo al termine, ricordo il senso di sollievo e di leggera euforia che provai quando mi salì nella mente il pensiero che, nonostante le delusioni, i lutti, le difficoltà, la mia essenza era intatta, fresca e cristallina come l'acqua di un torrente di montagna...  Ce l'avrei fatta. E' stata un specie di magia. Da quella sera, che ci crediate o no, molte cose sono cambiate, in meglio.


In quel periodo ascoltavo spesso questa bella canzone di Lucio Dalla e Gianni Morandi, Vita.
"Vita in te ci credo,
le nebbie si diradano...
Non è stato facile...

Vita io ti vedo,
tu così purissima... "




Un abbraccio!


G.
 

mercoledì 6 aprile 2016

Aggiornamenti di primavera

Buongiorno amici, come va?
Da circa un mese non scrivo e anche dai vostri blog sono piuttosto assente... Il mio blog domenica 10 aprile compirà tre anni, ma invece di crescere e prosperare, sta languendo. Mi spiace. Come una sciocca mi sento in colpa. Ogni giorno dico a me stessa: devo scrivere un post! Ma poi non faccio nulla perchè non sono concentrata, non ho idee e, in fin dei conti, non mi capita nulla di straordinario che meriti di essere raccontato. Devo seguire varie cose e non ho ispirazione nè per scrivere nè per leggere nuovi libri da proporre qui.
Tuttavia in queste settimane sono accaduti piccoli avvenimenti, cose di tutti i giorni, niente di particolare, eh! intendiamoci... Beh, comunque sia ve li voglio raccontare.


Un piccolo amico bisognoso


Martedì scorso è improvvisamente arrivato a casa mia un gattino tutto nero con una macchia sul collo e le zampette bianche. Molto socievole ed affettuso, sicuramente un micio domestico perso o probabilmente abbandonato. Il giovane felino è stato trovato per strada da un allievo del mio compagno. Come a volte fanno questi misteriosi animaletti, il gattino ha cominciato caparbiamente a seguire il ragazzo, che non è riuscito a liberarsi, tanto da portarlo con sè a lezione! Alla fine il ragazzo non lo poteva tenere, così mi sono offerta di ospitare  il micio con la speranza di ritrovare il proprietario. La mia cagnolina, però, non ha gradito l'intruso. Il gattino aveva una brutta tosse ed appariva sempre stanco. Il veterinario ha diagnosticato una bronchite. L'ho tenuto tre giorni, poi mia sorella lo ha portato temporaneamente a casa sua per curarlo... Dalle ultime notizie sembra che "temporaneamente" si trsformi presto in "definitivamente"... Staremo a vedere. L'importante è che il gattino sia stato salvato.

Il buffet


Dipinto di Jean-Louis Forain

Alla fine di marzo ho dovuto preparare un buffet-cena per un'orchestra di 12 elementi più il loro fonico. Non lo avevo mai fatto e quindi ero un po' preoccupata. Sembra una cosa da nulla, invece è incredibile notare a quante cose sia necessario pensare per la buona riuscita di un'operazione di questo genere. Nonostante si facciano liste e ci si arrovelli anche la notte, si riesce sempre a scontentare qualcuno! L'orchestra partecipava alla breve rassegna di concerti che il mio compagno organizza in un piccolo teatro con un budget molto limitato, perciò risultava impensabile riuscire ad offrire la cena al ristorante a 13 persone come si usa in questi casi. Così mi ha chiesto di preparare un buffet. Eh già, facile per chi non cucina! Fai due tramezzini, quattro salatini, qualche bottiglia e il gioco è fatto... Ma quando mai?! In realtà bisogna pensare a preparare cibi che siano comodi da mangiare in piedi, che possano essere trasportati, che siano buoni anche freddi e che accontentino più o meno tutti i gusti: onnivori, vegetariani, vegani. Ok, ma se ci sono allergici o intolleranti? Oddio, come si fa a prevedere anche questo? E poi, non meno importante, l'allestimento: le tovaglie, i tavoli, piatti di plastica, i vassoi, le palette e le pinze per sollevare i cibi...
Ovviamente a me è capitato che tra tutti ci fosse il vegano-intollerante al glutine-no zucchero-no questo-no quello-no tutto. Insomma poteva mangiare solo mandarini. Così alle sette e quarantacinque di sera mi sono trovata a girare forsennatamente in cerca di qualcosa di commestibile per lui. Alla fine ho trovato una focaccetta imbottita con la peperonata. Va beh, non sarà stato il massimo ma se l'è mangiata.
Nonostante tutto, è stata un'esperienza istruttiva e anche gratificante. Avrei voluto fare le foto per il blog da inserire in qualche ricetta, ma in quei giorni di attività febbrile non ne ho avuto il tempo. Ecco cos'avevo preparato:
-tre vassoi di girelle fatte con il pane da tramezzini e farcite in maniera varia
-due vassoi di pizzette fatte in casa con la pasta sfoglia
- due vassoi di panini piccoli imbottiti
-un vassoio di stuzzichini con pasta sfoglia
-patatine
-salatini
-una torta Russa (un dolce tipico di Verona fatto con un impasto di mandorle, amaretti, burro, racchiuso in un guscio di pasta sfoglia)
-una torta di cocco e cioccolato fondente
- una torta cioccolato e arancia
-frutta
-acqua e vino della Valpolicella.

Che ne dite? Con molta buona volontà e organizzazione si può fare una bella figura risparmiando un po' soldini.

Nebbia a Pasquetta


 Il giorno di Pasquetta il tempo era incerto.
Ho fatto una passeggiata nella "mia" contrada in Lessinia, in un'atmosfera onirica e misteriosa.







Nonostante fosse un giorno di festa i sentieri erano silenziosi, non vi era anima viva.




Da una porta socchiusa di una casa disabitata ecco una vecchia cucina sospesa nel tempo.


Per il momento vi saluto, amici.
Alla prossima!


G.