martedì 14 luglio 2015

Non mi avrete nella ruota del criceto!


Bentrovati!
Vi ricordate le vicende della mia Casetta in Lessinia? L'ultima volta ne parlai un anno fa in un post in cui annunciavo trionfalmente che l'avrei ristrutturata e poi sarei andata a viverci... Poi, mesi e mesi di silenzio. In effetti non c'era nulla da raccontare, poichè la Casetta è rimasta là, triste e chiusa, con il suo tetto ammantato di neve durante l'inverno ed i suoi uccellini nel nido sotto la grondaia nella bella stagione. La Casetta aspetta. Aspetta che la sua proprietaria trovi i soldi necessari a farla diventare splendida ed accogliente.



Bene, dopo vari tentativi andati a vuoto in qualche finanziaria, mia mamma mi ha proposto di provare nella sua banca. Del tipo: la mia banca è differente, ricordate quello spot? Uhm... sì, vediamo se è vero.
Dunque ieri mattina mi sono recata all'istituto di credito, con il mio bel discorsetto pronto ( provato davanti allo specchio), truccata e pettinata bene; anche se avevo dei dubbi sui pantaloni colorati comprati al banchetto indiano. Però in questo periodo dalle mie parti fa così caldo che ho deciso per quelli e per le infradito e chisseneimporta! Mia mamma, invece, era molto bon ton con la sua magliettina a righe bianche e beige, pantalone beige, collana in pietre dure e borsetta in paglia con fiore Shabby Chic.

Borsette in paglia amate da mia mamma (foto da internet)


Pantaloni indiani amati dalla sottoscritta (foto da internet)

Varcato l'ingresso dell'edificio bancario, ci accoglie uno sbalzo termico di 10 gradi che ti asciuga immediatamente il sudore sulla pelle e ti da quello sprint in più per portere a termine la difficile missione di chiedere un prestito con le scarse garanzie che può offrire un lavoro precario.

Mia mamma vuole farmi parlare con una consulente di sua conoscenza, ma la signora non c'è, è in ferie, così entriamo nell'ufficio ultra moderno e minimal-chic di un giovanotto al quale espongo molto chiaramente le mie necessità. I soldi di cui ho bisogno non sono una grande cifra, poca cosa. Il tipo comincia a dire che non si è mai trovato di fronte ad una richiesta del genere, non ha mai sentito di una persona che lavora nel precariato da più di cinque anni e via di questo passo. Nel frattempo io mi chiedo: ma questo qui perchè si scandalizza? Ma dove vive?! Alla fine se ne esce con una frase che poteva risparmiarsi: " Se non fosse per la signora, sua mamma, che è nostra cliente da 40 anni, con lei non perderei neanche 5 minuti"............................. Cosa!?
Devo ammettere che non è stato piacevole sentirsi trattare da poveraccia in questo modo. In quel momento sono stata zitta e  ora  se ci penso mi innervosisco. Perchè le risposte alle provocazioni mi salgono alle labbra sempre troppo tardi?!
Per farla breve, sono comunque riuscita a convincere il tipo a presentare una richiesta di prestito che verrà valutata  dalla banca. Probabilmente l'esito mi verrà comunicato entro la giornata di oggi. Quindi incrociamo le dita!!!!

L'episodio della banca mi ha fatto riflettere molto.
In questa società devi essere omologato. Fin da piccolo, se invece di fare casino con i tuoi compagni stai in silenzio ad osservare le farfalle, ti dicono che sei strano e le maestre chiamano i tuoi genitori consigliando di portarti da uno psicologo. La libertà che abbiamo è fittizia, la fantasia e la creatività di cui facciamo sfoggio sono anch'esse incanalate in binari prestabiliti che nemmeno vediamo.
Però, quando capisci come funziona, quando riesci a smontare il giocattolo creato diabolicamente per renderti schiavo, l'arrabbiatura svanisce e  ritorni a vivere la tua vita come vuoi tu.
Mi spiace scandalizzarvi, ma io nella ruota del criceto non ci voglio venire.

Tra due settimane inizierò un lavoro di restauro molto emozionante ed importante per me su un dipinto del diciassettesimo secolo, mai restaurato. Sarò io, con le mie mani e la mia sensibilità a permettere a quest'opera d'arte di continuare la sua vita attraverso i secoli, ed essa farà risplendere i suoi colori anche quando io non ci sarò più. Sono orgogliosa e felice per questo.



E tu, caro il mio giovanotto con la camicia stirata e la targhetta col nome sulla porta dell'ufficio, dovresti portarmi rispetto!


Un caro saluto a tutti.



Giorgia




4 commenti:

  1. Giorgia non mollare,andrò tutto bene!! e se quella banca non acetterà proverai in un'altra- Hai incontrato un omino piccolo piccolo..la tua casetta vale molto di più :) Un abbraccio sincero e incrocio le dita:))

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    1. Grazie Nico, purtroppo la risposta è stata negativa. Dovrò trovare altre soluzioni.
      Un abbraccio

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  2. certo che l'arrabbiatura svanisce e , soprattutto, deve svanire! Il tuo talento e le tue capacità non hanno prezzo, anche se sei precaria....ma precaria da cosa? E lontana da chi e cosa? Dall'uomo con la camicia perfettamente stirata, che si permette di fare la morale? E che magari si è speso mezzo stipendio per il nuovo modello di qualcosa?
    Io sono spesso presa in giro per la mia scelta di non sottostare a certe tecnologie, di utilizzarle e di non esserne utilizzata e vampirizzata.....ma come vivo bene, libera, alla mia età, di vivere come veramente voglio!
    Mi piaci sempre di più, sei davvero una grande e bella persona.
    Emanuela

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    1. Grazie Emanuela, il tuo apprezzamento mi fa tanto piacere e mi tira un po' su di morale.
      Un caro abbraccio!

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