venerdì 10 gennaio 2014

Amata stufa

Nel garage di mia madre, dimenticata in un angolo, ricoperta di polvere e ragnatele, c'è una bellissima stufa a legna in cotto, uguale a quella rappresentata in questo vecchio manifesto pubblicitario della gloriosa ditta Becchi, risalente agli anni '30 del Novecento. Ogni volta che andiamo nel garage, mia mamma lancia uno sguardo alla stufa e dice: " E' una Becchi". In questa laconica frase è racchiuso tutto il valore di questo favoloso oggetto, un tempo indispensabile nelle case, oggi abbandonato nelle cantine buie.

In questi giorni freddi di gennaio, sto pensando di andare a prendermi la Becchi e rimetterla in funzione. Sicuramente dovrò farla controllare perchè è inutilizzata da decenni e credo necessiti di un poco di manutenzione, anche se, così a occhio, mi pare sia in ottime condizioni di conservazione.
La casa dove vivo adesso è molto fredda, mal isolata e risulta veramente dispendioso riscaldarla durante l'inverno; perciò una stufa a legna sarebbe utile, oltre che affascinante.
  Vuoi mettere il calore del termosifone con quello della stufa o del camino? Certo il termosifone è comodo: basta girare una manopolina e la casa si scalda, mentre la stufa la devi curare, pulire, devi procurare la legna, alimentarla continuamente, sorvegliarla e fare attenzione che il fuoco non si spenga; la stufa è come una specie di animaletto: non devi lasciarla lì e dimenticarti di lei, non è indipendente! La stufa chiede la tua presenza per darti calore, devi esserci, altrimenti si intristisce e si spegne. Ma al giorno d'oggi tutto questo è terribilmente fuori moda.  Oggi tutti vogliono essere indipendenti, veloci e dinamici. Non ci si vuole nemmeno più innamorare, perchè l'amore rende dipendenti... Che orrore questa parola, piuttosto la solitudine!
Io amo le stufe e i caminetti e amo avere qualcuno nel cuore.

La scorsa settimana ho avuto finalmente il tempo di andare a vedere con calma la mia casetta in Lessinia. Era la prima volta che ci mettevo piede come proprietaria e vi devo dire, amici, che quando ho aperto la mia porta con le mie chiavi e mi sono ritrovata nella mia piccola cucina mi sono messa a saltare come un capretto, in preda all'entusiasmo e alla gioia!

Purtroppo il tempo era pessimo, pioggia mista a neve, così l'idea di prendere alcune misure in casa e poi andare a fare una passeggiata nei boschi con la cagnolina è andata in fumo (tanto per restare in tema di stufe ;-)). Nel paesino era tutto chiuso, eravamo infreddoliti, perciò abbiamo pranzato in una trattoria in un paese vicino e poi siamo tornati in città.

Ecco un paio di foto della casetta.

 








Siccome nella casetta non c'è l'impianto di riscaldamento e il paesino non è metanizzato, tutti si scaldano e cucinano con il fornello collegato alla bombola del gas, camini e stufe, ho cominciato a cercare una stufa a legna che mi permetta anche di cucinare. Mi è tornata in mente lei:


la mitica cucina economica a legna. Un oggetto meraviglioso, che mi riporta alle vacanze di Natale della mia infanzia.

Nella casa in contrada affittata dallo zio Beppe c'era uno stupendo camino in pietra rosa della Lessinia, ci si poteva sedere all'interno con gli sgabelli, tanto era grande. Era bellissimo: il vero, caldo cuore di quella vecchia casa. Purtroppo il proprietario, un montanaro trasferitosi in città, ad un certo punto si fece prendere dalla mania del "moderno" e in quattro e quattr'otto sostituì il legno dei pavimenti con solide mattonelle, distrusse la scala di assi scricchiolanti e la rifece in bianco marmo cimiteriale, trasformò il sottoscala in una goliardica taverna (che all'epoca andava tanto di moda costruire anche in città); ma il misfatto più atroce fu lo smantellamento del grande camino, sostituito da uno in mattoncini rossi, a suo dire molto più bello, che invece, secondo noi, somigliava a un forno per pizze.
Per noi e per lo zio Beppe fu un grande dispiacere e non perdonammo mai al proprietario questa mancanza di riguardo per il vecchio focolare. Comunque il nuovo camino non fu mai all'altezza del suo predecessore: non tirava, il fuoco era sempre stentato e per questo la casa si riempiva di fumo; perciò venne usato pochissimo.
 Per compensare tale perdita, mio padre scovò, non ricordo dove, una vecchia cucina economica a legna e la posizionò al posto del focolare distrutto.
Tutta smaltata di bianco, con tante portelline, cassettini e i cerchi di ferro che si potevano togliere, questa stufa era, ai miei occhi di bambina, un oggetto magico, ricco di fascino e divenne immediatamente la nuova star della casa. In poco tempo si scaldava con un fuoco vivace, permettendo a mia madre di cucinare qualsiasi pietanza.
 Ricordo com'era bello svegliarsi la mattina,  indugiare nel letto sperando di aprire la finestra e trovare la neve, ascoltando i miei genitori parlottare al piano di sotto e poi, finalmente, scendere in cucina per la colazione, assaporando l'aroma del caffè appena fatto mista all'odore della legna bruciata,  con la gioia nel cuore per la nuova, spensierata giornata di vacanza che stava per iniziare.


Un abbraccio, amici!

3 commenti:

  1. Ciao! Che magica atmosfera racconti! Non sai quanto mi hai fatta felice con le foto della casetta sui monti!!! Le aspettavo con ansia! Mia mamma mi ha trasmesso la passione per le case vecchie, così ricche di fascino e di anima (e di anime di chi le ha vissute!). Sarà una splendida avventura la tua e tienici aggiornate! Non avevo mai visto le stufe Becchi così ho cercato delle foto sul web: sono davvero molto particolari, da noi in Sardegna forse non si usavano, non ne avevo mai visto di simili, neanche in giro per mercatini. Tua mamma deve avere un tesoro in garage, starebbe benissimo nella casa in Lessinia! Anche io sogno la cucina economica, ne vedo spesso in vendita presso la comunità Emmaus vicino casa e ti dirò che vanno a ruba. Tante volte io e mio marito ci abbiamo fatto un pensierino...buona serata. Sai che mi dispiace non sapere il tuo nome? Per me sei Laboratorio ma non mi va di scriverti:" Buona serata Laboratorio" !!!

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    1. Ah ah! Valentina, hai ragione. In effetti l' autrice di questo blog è pittosto misteriosa! Ho iniziato a scrivere qui un po' per caso, sicura che non avrei avuto la costanza di tenere aggiornato il blog e quasi per scaramanzia non ho mai firmato i post con il mio nome. Invece, sorprenedendo pure me stessa, ho scoperto che mi piace moltissimo e ti dirò che mi sono tanto affezionata a Laboratorio Oltremare e alle amiche che mi leggono con piacere: poche ma buone! Quindi, da stasera, svelerò il mistero ;-)
      Anch'io adoro le case vecchie perchè, come te, sono convinta abbiano un'anima. Prossimamente altre foto della casetta!
      Grazie della visita, cara Valentina. Un abbraccio.
      Giorgia ;-)

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  2. Giorgia, bel nome!

    http://www.youtube.com/watch?v=9PjnYOJSXHE
    Ogni tanto anche noi diamo un'occhiatina alle stufe :-)

    Alla prossima. C. (Claudia ;-) )

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