mercoledì 28 agosto 2013

Restauro di un dipinto olio su tela

Olio su tela, particolare con volto di S. Anna, durante e dopo il restauro



Finalmente questa settimana sono riuscita a concludere il  restauro di questo dipinto!!!
Sono molto contenta del lavoro che sono riuscita a fare, guardo le foto e, nonostante conosca questo quadro in ogni millimetro, ancora mi sembra incredibile di essere riuscita a fare TUTTO DA SOLA! E' il primo intervento di una certa complessità che porto a termine in autonomia, senza il consiglio o la supervisione di un restauratore più esperto di me!

Ora, con l'aiuto di qualche foto, vi racconto brevemente cosa ho fatto.

Il dipinto (51x63) arrivò in Laboratorio Oltremare a febbraio in cattive condizioni: fragile e pieno di strappi, addirittura nella parte destra mancava una porzione di tela della misura di cm 2,5x 2, deformato in alcuni punti, costellato di cadute di colore e coperto da uno strato di sporco e polvere che lo rendeva opaco.




Come se non ci fossero già abbastanza problemi da risolvere, il proprietario desiderava rimontarlo non su normale telaio ma su un tavola in legno recuperata in un mercatino insieme ad una cornice, che sarebbe diventata poi la cornice definitiva del quadro, una volta restaurato. Sì, belle queste idee fantasiose, peccato che per fare ciò dovessi escogitare un modo per cambiare la forma del dipinto, aggiungendo un consistente pezzo di tela nuova da dipingere con gli stessi toni di colore dello sfondo originale, così da mimetizzare l'aggiunta, badando, però, a lavorare con materiali reversibili che permettessero al dipinto di tornare allo stato voluto dall'autore in qualsiasi momento. Un lavoraccio che lasciava presagire esiti incerti e forse fallimentari!



Per prima cosa, con molta pazienza, ho suturato tutti gli strappi; poi ho foderato il dipinto con una tela nuova lasciando nella parte superiore un grande lembo per costruire ex novo la parte mancante richiesta dal committente.





Subito dopo ho pulito la superficie da polvere e residui di adesivo; questa operazione è stata abbastanza semplice e veloce.


In seguito ha preso il via alla luuuuuuunghissima fase della struccatura degli strappi ricuciti e delle cadute di colore. Io trovo che questo sia uno dei passaggi più difficili di un restauro, perchè, anche se lo stucco si può sempre togliere e rifare, se una stuccatura è fatta malino oppure è troppo liscia o, al contrario, mal levigata, non ci sarà verso di mimetizzarla, anche con il miglior ritocco si vedrà e ve la sognerete anche di notte!
Dopo questa fatica ecco la faticaccia: montare la tela su quel supporto non convenzionale.
Sono stata costretta a montare e rismontare più volte perchè la tela non si tendeva a sufficienza, inoltre la forma a cupolina della tavola non faceva altro che creare pieghe e pieghette sul dipinto: ne sistemavo una e un'ora dopo con disperazione notavo che ne era spuntata un'altra!
Alla fine, con il gradito aiuto del mio compagno che piantava i chiodi mentre io tenevo ben tesa la tela, sono riuscita a venirne a capo.





Quindi ho steso la preparazione a gesso e dipinto la parte nuova della cupolina.







Fatto ciò, ho potuto finalmente iniziare la fase del ritocco che ha occupato buona parte dell'estate.

Ed ecco il risultato finale,  prima e dopo a confronto







A presto amici, con nuovi "pazienti" da rimettere in forma!



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