domenica 19 maggio 2013

Fuga dalla civiltà

J.W. Waterhouse, Lady Clare, 1900
Ieri mattina, in compagnia della mia amata ed inseparabile cagnolina, ho fatto una passeggiata a P., un bellissimo paesino in riva al fiume, in cui ho vissuto per due anni. Ci torno periodicamente perchè mi piace  passeggiare sugli argini e  ammirare le belle e vecchie case di sasso. Ieri il cielo era azzurro brillante e il sole di fine maggio picchiava deciso, ma il fiume ingrossato dalle continue piogge di questo periodo, scorreva scuro e pericoloso, trascinando nella corrente detriti e tronchi provenienti da chissà dove. Qui alcune case hanno splendidi terrazzi e giardini sul fiume, ieri l'acqua, in alcuni punti, li lambiva minacciosamente. Mi sono sempre chiesta come facciano gli abitanti di queste case a dormire tranquilli in queste situazioni! Anche la stradina che costeggia il fiume era allagata e così la mia amica pelosa ed io abbiamo dovuto scegliere un'altra meta per la nostra camminata. Era sabato e c'era il mercatino dei prodotti a km zero, quindi parecchia gente in giro, impegnata a fare la spesa e a chiacchierare tra i banchi. Io, già infastidita. Uffa! Ero venuta per passeggiare tra gli alberi e invece mi ritovavo a fare lo slalom tra capannelli ciarloni, banchi della frutta e passeggini!  Però, a volte, essere costretti a cambiare programma rende le cose migliori. Infatti mi è tornato in mente un sentiero che costeggia il fiume dall'altro lato del paese, che è molto bello perchè si arrampica su una modesta collinetta e permette di osservare un bel panorama delle case dall'alto. Insomma, alla fine è stata una passeggiata bellissima! 

 Capisco che voi, cari amici, siate tentati di pensare: be'...tutto qui? niente avventure, niente incidenti con l'acqua minacciosa, niente incontri mirabolanti? ...Ebbene, sì: tutto qui... Anzi, in realtà no.
 Ho raccontato della passeggiata perchè nel mio bilancio settimanale degli avvenimenti belli e brutti, è stata la cosa che ho fatto più volentieri e che mi è piaciuta di più. E questo mi fa riflettere sul fatto che, molto spesso, mi sento un'aliena o, più realisticamente, un'inguaribile misantropa. Per me il paradiso è passeggiare nel bosco con il mio cane, ammirando i fiori, le piante, gli animali e il paesaggio. Niente mi rilassa e diverte di più.  Io con la gente intorno mi annoio,  mi scarico, non mi sento libera di essere me stessa. Non so, ma per me tutti hanno qualcosa che, dopo un po', mi fa desiderare di scappare a gambe levate in una foresta! Uno parla troppo e ti toglie l'aria, l'altro  troppo poco e non sai cosa dire per rompere il ghiaccio, uno è troppo grezzo, cafone e si fa i fatti tuoi, l'altro sta sulle sue, fa lo snob e non ti aiuta nemmeno se ti vede moribondo ai suoi piedi, un altro è maligno e sparla a tutto spiano, i vicini o sono delle vere calamità per la tua salute uditiva e mentale o ti tolgono il saluto e ti lanciano occhiate malevole solo perchè una volta gli hai chiesto di evitare di parcheggiare l'auto nel tuo salotto o lasciarti almeno mezzo metro per uscire dalla porta di casa, l'amica ti frega allegramente il marito...Insomma che noia e soprattutto che grande, inutile fatica!!!

Più passano gli anni e più dentro di me si sta facendo spazio il progetto di un ritiro dalla civiltà. Naturalmente non è una cosa che si può improvvisare, deve essere pianificata ed inoltre ci vorrebbe qualche soldo da parte. I dubbi sono tanti, il sogno ha contorni sfocati, ma ormai da tanti anni è lì e torna ciclicamente a chiamarmi.

 E, a proposito di misantropia e fuga dalla civiltà,domani sera dovrò affrontare un super evento mondano...Che ansia, amici!!!
 
L.A. Knight (1873-1948), Veduta del giardino di un castello




2 commenti:

  1. Lo dico anch'io, che vorrei andarmene da Roma, ma non tanto per la solitudine, perché in una grande città si può essere più soli che in un deserto, ma per avere un contatto con la natura, fare tante passeggiate in campagna...se tu hai la fortuna di vivere in un posto in cui puoi fare tante passeggiate con il cane, nella quiete dei boschi, allora sei giù fortunatissima, stare da soli immersi nella natura riappacifica con l'esistenza, ne sono sicura, e ti permette anche di avere brevi e sereni rapporti con gli altri, per insopportabili che siano...

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    1. Ciao Geillis! Prima di tutto ti ringrazio per essere passata di qua. Sei la primissima persona che commenta il mio neonato blog.Che emozione entrare e scoprire che dall'altra parte c'è qualcuno!
      Purtroppo nemmeno io vivo in campagna, ma mi piacerebbe... Se si ha un cane (incrocio setter, quindi da caccia) si è quasi costretti a cercare prati e boschi in cui lui possa correre, stancarsi ed annusare in piena libertà, quindi, appena posso, vado molto volentieri fuori città con il mio amico peloso. Nulla è più rasserenante del contatto con la natura e spesso mi manca veramente molto. Durante queste passeggiate, mi piace osservare l'assoluta, semplice felicità del mio cane, lo vedo rinascere ed io mi sento gioiosa e semplice, come lui.

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