sabato 29 luglio 2017

La lucina di Antonio Moresco -Libri-



Giovedì ero di passaggio in centro città, dovevo prendere un autobus ma mancava ancora un po' di tempo al suo arrivo, così ho deciso di fare un giro in una grande libreria lì a pochi passi dalla fermata. Non avevo intenzione di comprare, avendo già prenotato dei libri in biblioteca, più che altro cercavo scampo dall'afa all'interno dei locali climatizzati. Invece, dieci minuti dopo, eccomi uscire con La lucina di Antonio Moresco sotto braccio, tutta contenta ed impaziente di salire sull'autobus per mettermi a leggere subito il primo capitolo. 
Questo è uno di quei rari libri che ti chiamano dallo scaffale - chi è lettore forse potrà capire - uno di quelli che se hai dieci euro nel portamonete e devi comprare qualcosa per pranzo, alla fine pensi: beh, mangerò pane, olio e pomodoro (che tra l'altro è buonissimo!) e alla fine ti compri il libro e senti una piccola, frizzante, segreta gioia nel petto.
Mi ha colpito il titolo, così semplice, con questa parola, lucina, che ha qualcosa di antico e fiabesco. Mi ha fatto ricordare un suggestione infantile procurata da un racconto materno: se di notte, dal paese, si guardava verso il buio fitto dei campi si vedeva un'unica luce brillare. Era una casa isolata in mezzo alla campagna e la chiamavano la casetta lucenta.
Nel libro c'è un uomo solitario che vive in un borgo abbandonato sui monti, in una casa di pietra, in mezzo ad una natura lussureggiante e selvaggia che tutto sommerge e fagocita con la sua energia vitale. Ogni sera egli vede accendersi una lucina nell'oscurità del bosco sul crinale di fronte. Ogni sera si chiede chi viva al di là della valle, in un luogo che tutti ritengono disabitato. La lucina diventa per il protagonista una piccola ossessione e la curiosità lo spinge dall'altra parte della montagna alla scoperta del mistero. Cosa troverà? Non ve lo voglio rivelare per non rovinarvi il piacere della lettura se deciderete di leggere il libro.
A me è piaciuto molto perché all'interno ci sono temi che mi sono cari: l'uomo e la natura, la solitudine della montagna, l'eremita, il mistero del confine tra la vita e la morte...
La lucina è una storia enigmatica, misteriosa, triste e intensa, ricca di simboli, che offre molti livelli di lettura. Il finale aperto lascia un po' in sospeso il lettore e probabilmente non soddisfa le aspettative di tutti, ma sta qui la chiave del mistero ed è questo finale che forse rende il libro così conturbante.

G.

4 commenti:

  1. Succede anche a me, rinuncio al cibo ma non a un libro che ammicca dallo scaffale di una libreria. Di solito la scelta è quella esatta, fino ad ora non mi ha mai deluso, anzi. Sia il mio fisico :) che il mio spirito hanno trovato giovamento da questa scelta d'istinto. Il romanzo che hai scelto (non a caso) sembra scritto apposta per te.
    Un abbraccio a te cara Giorgia

    ps: fatti sentire appena puoi, non ti nascondo che ero un po' preoccupata del tuo silenzio

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    1. Già, quell'intuizione iniziale di solito non delude, infatti anche stavolta il libro mi è piaciuto.
      Hai ragione, ultimamente sul blog sono silenziosa e mi dispiace. Ma quest'estate non riesco a concentrarmi sulla scrittura e nemmeno sulla lettura, passioni che di solito occupano un grandissimo spazio nelle mie giornate... La lucina è stato il primo libro che mi ha appassionata dopo settimane di noia.
      Appena ho novità ti scrivo, scrivimi anche tu, se vuoi. Un abbraccio!

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  2. I libri ci cercano, lo sostengo da sempre. E l'ho imparato sulla mia pelle.
    Dai che ce la facciamo, dai! Ti leggo e mi ritrovo spesso nelle tue parole e nelle tue riflessioni. Mal comune... facciamo che serve per aiutarsi e sostenersi a vicenda! ;)

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  3. Ciao Giorgia, passo da qui per annunciarti la riapertura del blog "Un tuffo nell'insalata" che avevo chiuso, anzi sospeso, più di un anno fa!
    Volevo anche tentare il rilancio dell'iniziativa dell'Independence Day perché era davvero una bella iniziativa!
    Cosa ne pensi? Spero di vederti.
    Un abbraccio
    Francesca

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