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Foto trovata su Pinterest |
Domenica si è concluso nella mia città il Tocatì il festival internazionale dei giochi in strada che ogni anno attira migliaia di partecipanti. Io non ci sono andata perchè nei giorni della manifestazione le vie e le piazze sono immerse nel caos; un caos colorato e gioioso, certo, ma sempre caos rimane, e a me non piace. Inizialmente il festival partì come una semplice festa dedicata ai giochi di una volta, quelli che si facevano prima dell'arrivo di video game, computer, telefonini e compagnia bella, quando ci si trovava tutti, dopo aver svolto (in fretta) i compiti e si giocava in strada, con la bici, il pallone, oppure "alle signore" utilizzando vecchi vestiti della mamma...
Per fortuna questi giochi, pieni di fantasia e creatività, li ho fatti anch'io. Erano quelli più semplici, talvolta realizzati senza nemmeno l'uso di giocattoli veri e propri, che ricordo con nostalgia come i più divertenti.
Mi è venuta voglia di raccontarveli in questo post.
Il fantasmino
Spesso serviva davvero poco per trascorrere dei pomeriggi super divertenti. Un vecchio cucchiaio di legno, uno straccio bianco, un elastico e un pennarello nero era tutto ciò di cui io e le mie amichette necessitavamo per creare i nostri Fantasmini, compagni misteriosi con i quali vivevamo mirabolanti avventure. Il Fantasmino di solito si cacciava nei guai e noi dovevamo aiutarlo, oppure eravamo noi ad essere in pericolo e lui con i suoi poteri speciali veniva a salvarci. Nelle sere d'estate giocare al Fantasmino era il massimo: con il buio questo "amico" assumeva un aspetto quasi magico; le avventure che inventavamo diventavano leggermente paurose ed il gioco si trasformava in qualcosa di favoloso: ci sentivamo trasportati in un'altra realtà. La notte lo portavo a dormire con me. Per qualche giorno esisteva solo il Fantasmino; poi l'incantesimo svaniva e "lui" tornava ad essere un banale mestolo di legno.
Le pentoline
Ho scovato in rete la foto di questo set della Tupperware e sono stata assalita da un'acuta nostalgia. Ne possedevo uno uguale ma lo avevo completamente dimenticato. Quando l'ho visto mi sono tornate in mente le innumerevoli giornate estive passate a preparare intrugli a base di fango e foglie con le pentoline! La mia nonna si arrabbiava molto perchè staccavamo le foglie dalle sue bellissime ortensie per preparare i nostri inguardabili manicaretti... Ma come resistere a quelle foglie larghe e lucide, perfette per fare le cotolette impanate con la sabbia? Inutile, lei non poteva capire e andava su tutte le furie quando trovava le sue povere piante tutte spelacchiate.
Giocare "alle signore o alle contesse"
Ecco un altro gioco per cui non serviva acquistare nulla, bastava aprire un vecchio baule e il divertimento era assicurato. Ricordo vestiti che a me sembravano magnifici fatti con vecchie tende a pois verdi e mollette da bucato. Una volta mia sorella piccola ruzzolò fino in fondo alla scale dell'ingresso con addosso un paio di sandali viola con tacco a spillo della mamma, e stretto in mano un gelato che incredibilmente riuscì a non far cadere: meglio la morte che rinunciare al cremino!
Gli scherzi alla nonna
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Illustrazione tratta da Il giornalino di Giamburrasca di Vamba |
Gli animaletti parlanti
Ma il gioco più bello fu senza dubbio quello degli animaletti di gomma che noi facevamo parlare come le persone, con una vocetta in falsetto. Eccoli nelle foto, erano proprio loro: il maialino Satanìn (cioè piccolo diavolo) e il cane Pluto. Era un gioco bellissimo, divertentissimo che durò anni e che si arricchiva sempre di nuovi particolari: alla fine avevamo creato un vero e proprio Mondo di Pluto e Satanìn.
Tutto iniziò quando mia sorella piccola trovò, non so dove, il maialino di gomma e cominciò a portarlo sempre con sè nella carrozzina giocattolo delle bambole. Lei si infastidiva se gli adulti le chiedevano come mai nella carrozzina mettesse un maiale e non il bambolotto.
Per giorni giocò da sola con questo maialino; io, che mi annoiavo e volevo che giocasse con me, ripescai da un vecchio cesto un Pluto della Disney di gomma, così potemmo giocare insieme con gli animaletti. Con il passare del tempo Pluto e Satanìn smisero di stare buoni nella carrozzina e divennero due furbacchioni combinaguai. Era divertente inventare sempre nuovi disastri che i due diabolici animali mettevano in atto con l'unico scopo di far disperare noi che eravamo le loro amiche-proprietarie. Quando il guaio era troppo grosso li minacciavamo di "portarti al canile" e "portarti al macello" e immediatamente loro si calmavano. Pluto e Satanìn avevano anche due fidanzate noiose: la Bettina e la Fiorinda che, ovviamente, erano vittime dei loro scherzi atroci e catastrofici. Questo gioco tra me e mia sorella andò avanti fino all'età delle superiori. Ora i due indimenticabili amici di gomma sono conservati nella soffitta della casa di nostra madre, come due cimeli. Ancora oggi, ogni tanto, ci chiediamo cosa avrebbero detto Pluto e Satanìn di questo o di quello e ci scappa da ridere.
E voi? Ricordate queli erano i vostri giochi preferiti? Li conservate ancora?
Un caro abbraccio a tutti!
G.