Janet Leigh in una scena del film Psyco di A. Hitchcock |
La zona di comfort non è altro che quel rassicurante insieme di abitudini ed atteggiamenti che assumiamo e portiamo avanti per anni per sentirci sicuri e padroni della situazione. Variare queste abitudini ci fa entrare in ansia e quindi non lo facciamo per evitare il disagio. Tuttavia questo modo di vivere non ci permette di crescere e di fare esperienze nuove che potrebbero rivelarsi positive per noi.
Ho trovato uno schemino che rappresenta la zona di comfort : tre cerchi uno dentro l'altro, quello al centro simboleggia la zona in cui noi stiamo pacifici e beati come sotto ad una campana di vetro: rifiutiamo ciò che ci fa paura, facciamo sempre le stesse cose e non vogliamo metterci alla prova; il secondo rappresenta la fase in cui noi mettiamo la testolina fuori dalla zona di agio e facciamo esperienze nuove: è una fase caratterizzata dall'ansia di fallire ma anche dall'eccitazione, questa fase è importantissima perchè qui avviene il "salto" che ci fa crescere; il terzo cerchio rappresenta la zona in cui qualcosa va storto, l'ansia si tramuta in panico impedendoci di imparare.
Io sto cercando di uscire dalla mia zona di comfort superando la mia atavica paura di guidare l'auto da sola. Che ansia, amici! All'inizio è stato un vero disagio, fisico e psicologico : agitazione, tachicardia, persino incubi notturni! Ovviamente c'è stata la tentazione di lasciar perdere. Ma poi ho capito che il disagio fastidioso che provavo era un passaggio doloroso ma necessario. Mi trovavo, infatti, nel cerchio intermedio dello schemino descritto sopra, non dovevo passare a quello successivo dell'ansia incontrollata e non dovevo retrocedere di nuovo nella zona di comfort. Dovevo stare lì ed affrontare la paura.
Bene, la bella notizia è che agendo in questo modo, spinti da grande convinzione e determinazione, i risultati arrivano! Stamattina sono andata in giro in macchina a fare delle commissioni, tutta sola e senza ansia eccessiva!!! L'allenamento continuerà finchè un giorno mi ritroverò a pensare: ansia di guidare da sola? Che roba é?
E voi, amici, riuscite ad uscire dalla zona di comfort? Come affrontate paure sciocche ed immotivate come la mia?
Un caro saluto
Giorgia
Come ti capisco! In questi giorni sto provando la stessa ansia, con fatica cerco di riprendere ad usare l'auto. Da tre anni, colpa un brutto incidente, non riesco a vincere la paura della guida. Il mese scorso dopo lunghe riflessioni ho deciso che dovevo riacquistare la mia indipendenza, non posso sempre dipendere da qualcuno e così...via!
RispondiEliminaciao
Dai Paola, ce la faremo!!!
EliminaCi ho pensato ma non penso di avere paure sciocche o immotivate. Una volta avevo paura del telefono (e forse un po' mi è rimasta!!!). Avevo paura di telefonare a qualcuno che non mi conosce (e per lavoro mi capita spessissimo)... facendolo facendolo facendolo poi la paura un po' mi è passata!!! Razionalmente ho pensato che, male che vada, la persona all'altro capo che cosa poteva farmi?
RispondiEliminaBuona domenica... Un abbraccio
Francesca
E' una paura interessante... Anch'io non amo telefonare: mi sembra sempre di entrare all'improvviso nella vita privata di una persona e disturbarla con il mio squillo inopportuno. Comunque anche qui il segreto sta nell'esercizio!
EliminaBuona domenica!
Per fortuna che è stata inventata la mail. Tante volte anticipo la telefonata con una mail e questo mi tranquillizza. Ma guarda un po' che paura!!!
EliminaUn bacio
Francesca
P.S. Ho pubblicato la ricetta della Mimosa!!!