martedì 10 giugno 2014

Fascino d'altri tempi



Leggiadre scalette arrugginite dal tempo ci conducono in alto, verso misteriose porte aperte su stanze buie e dimenticate, in cui risuona ancora, flebile, l'eco dei fasti passati.


 Cari amici, dove siamo?

Ebbene, eccoci finalmente al Parco Bertone, il romantico parco delle cicogne!

Stiamo ammirando la villa dei conti D'Arco che è aperta in occasione del mercatino e dei laboratori creativi oragnizzati domenica 8 giugno dall'Associazione Arte & Ingegno, alla quale siamo iscritti anche noi.

Ora visitiamo la villa e facciamo una passeggiata nel parco; ma prima, un passo indietro.

Domenica mattina: sono solo le 9 e fa già molto caldo.
 Il luogo è in mezzo alla  bella campagna mantovana, trovarlo non è stato facilissimo, tuttavia arriviamo in orario. L'entrata per gli espositori è posta sul retro, si deve passare attraverso il grande cortile dell'azienda agricola, dove, nonostante il giorno festivo, i contadini sono al lavoro.

Entriamo attraverso un alto, vecchio cancello e gli organizzatori ci indicano la nostra collocazione: davanti alle antiche scuderie. Che bello!
 Inutile dire che io cedo subito al fascino di questi luoghi: la campagna, le vecchie dimore nobiliari spesso un po' trascurate, le storie delle antiche famiglie che vi hanno dato origine e vi hanno abitato, insomma, tutto ciò per me è irresistibile! Non sto nelle pelle al pensiero di farmi immediatamente un giretto per vedere i luoghi e scoprire la villa; ma prima devo allestire la postazione: sono già in ritardo. Quindi, al lavoro!


Il banchetto: piccolo, un po' sgangherato, ma romanticissimo... come piace a me!




 Eccoci pronti!

Nell'aria si sente continuamente un a specie di clac clac clac clac, simile al rumore delle nacchere spagnole. Scopro che è il suono che producono le cicogne sbattendo velocemente il lungo becco arancione e che si sente così forte perchè la zona protetta riservata a questi uccelli è proprio al di là degli alberi di fronte a noi. Se mi avvicino le posso vedere.


Purtroppo in questa foto non si vede granchè perchè  non è possibile avvicinarsi troppo agli animali che, giustamente, vanno lasciati in pace.

Decido di fare un giro nel boschetto.





Oggi il parco è una riserva naturale, ma un tempo era il giardino della villa di campagna di una nobile ed importante Casata; disseminate qua e là trovo le tracce della passata eleganza.


Le radici di un enorme albero rovesciato da una tromba d'aria che qualche anno fa provocò molti danni al parco.
Seguo il sentiero per circa un kilometro , attorno a me volano numerose libellule azzurre. Per un momento temo di essermi smarrita, ma no, gli alberi si diradano, il sentiero si tasforma in vialetto coperto di ghiaia, davanti c'è  un prato, ed ecco la villa.


In questa dimora, ora quasi sempre chiusa e tristemente vuota, passò l'infanzia l'ultima esponente della Casata, estinta nel 1973 con la morte della marchesa Giovanna D'Arco (nientemeno!).

Questa signora ebbe una vita lunghissima (morì quasi centenaria) e sicuramente interessante.
Prima contessa, poi marchesa, proprietaria di un immenso patrimonio dall'enorme valore artistico, culturale ed economico che comprendeva questa tenuta,  palazzo D'Arco in centro a Mantova (oggi museo per suo volere), altri palazzi ed edifici, due castelli in Trentino, innumerevoli collezioni di importanti dipinti e altre opere d'arte. Donna molto bella, mora occhi neri, colta, elegante, amante dell'arte e della natura, dei gatti, pittrice e poetessa, era registrata all'anagrafe come figlia di ignoti, poichè il conte Antonio, suo padre, l'aveva avuta da una sartina ventunenne figlia di un cuoco e di una domestica.

La marchesa Giovanna

Figlia illegittima, venne "nascosta" fino ai 13 anni in questa villa in cui fu educata da precettori privati. Finalmente riconosciuta legalmente dal padre, andò a vivere insieme alla madre nel prestigioso palazzo cittadino. Si sposò e divenne marchesa, ma non fu felice, Rimasta presto vedova e senza figli, non volle più saperne di risposarsi. Dedicò tutta la sua lunga vita alla cultura e al bene della città. Per suo volere, alla sua morte, tutto l'importante patrimonio di famiglia venne affidato ad una fondazione, la Fondazione D'Arco, e reso pubblico.

All'interno della casa è allestita una piccola mostra fotografica sulla vita in villa ai tempi d'oro.


Entriamo nelle stanze e ci piacciono i delicati colori pastello ed i soffitti affrescati.

Nelle mie appassionate visite in queste vecchie dimore  ho sempre notato con stupore che nulla è lasciato al caso, tutto è esteticamente piacevole, persino dettagli insignificanti, oppure oggetti di uso quotidiano, come un rubinetto o una maniglia, venivano fatti in maniera da allietare l'occhio di chi guarda.





La visita si ferma obbligatoriamente alle stanze principali del piano terra, tutte le altre sono sbarrate da porte chiuse con catena. Uff.. chissà quanti particolari interessanti e quante sale misteriose cela questa villa, cose che purtroppo non potrò mai vedere.

Va bene, torniamo al banchetto passando dalle bellissime scuderie.


Guardate che bella luce in questo luogo.




Che fascino queste carrozze!


Alle 13 si mangia un buon risotto con le ortiche preparato dagli organizzatori e poi un caffè o qualcosa di fresco al piccolo bar biologico attivo all'interno del parco. Mi rifugio nella fresca penombra delle scuderie a leggere un libro, in attesa dei visitatori.



E' il primo pomeriggio e fa veramente caldo. A parte noi dell'associazione e gli animali, il giardino è deserto.  Con quest'atmosfera mi viene sempre in mente il meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto di Montale. Questi meravigliosi versi evocano immediatamente l'immagine precisa di quest'ora del giorno, in questa stagione, quando il sole e la calura sono talmente forti che si fa silenzio e, come di notte, tutto si ferma, mentre l'aria tremolante confonde la linea dell'orizzonte, i colori sbiadiscono facendosi pallidi; solo le lucertole rimangono vispe a rincorrersi sui vecchi muri di pietra.


Opera di Angelo Dall'Oca Bianca, olio su tela

Buon giugno a tutti! Ci ritoveremo presto, su questi schermi ;-)



Giorgia

10 commenti:

  1. Che bel posto, il giardino in particolare mi ha affascinata con le sue libellule e la magia che emana. E il tuo banchetto è bellissimo, chissà che prima o poi non ci ritroveremo accanto in un mercatino... in fondo, nella vita, tutto è possibile! :-)

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    1. Mai dire mai!
      C'erano tante libellule azzurre cangianti che volavano vicino ai corsi d'acqua, sembravano delle fatine. Le cicogne sono uccelli davvero bellissimi ed affascinanti, non li avevo mai visti dal vivo.
      A presto!

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  2. che sogno questo parco!!!!
    e le scalette...che sensazione mi hanno lasciato....

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    1. La bellezza misteriosa di quella scala nascosta tra le foglie mi ha ispirato questo post.

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  3. Ma Giorgia............che meraviglia!!!!! Un paradiso che amerei visitare presto. Il tuo banchetto come sempre un angolino di romanticismo che non so perchè è così nelle mie corde :)
    Un abbraccio

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    1. Se ti capita di passare da quella parti vai a visitarlo, anche solo per vedere le cicogne che sono bellissime.
      Un abbraccio a te!

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  4. Ma che belle cose che ci fai sempre vedere.
    E' vero, quando facevo anche io i mercatini, spesso si facevano in posti meravigliosi: parchi lussureggianti, manieri o castelli, vecchie nobili dimore... Mi fai sempre venire un po' di nostalgia e tanta voglia di ributtarmi nella mischia!!!
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. Hai ragione, con i mercatini a volte sei un po' privilegiato perchè ti capita di avere accesso a luoghi particolari che magari non conoscevi, come in questo caso.
      Baci!

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  5. Computer rotto, ti ho persa per un po'. Stasera ti ho ritrovata con questo bel post! Brava come sempre... anche a scrivere! Claudia
    (Domani mi guardo anche i post che mi son persa!)

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    1. Ehi ciao!!!!! Bentornata! Sai che ero un po' preoccupata? Pensavo fosse successo qualcosa. Invece, per fortuna, era solo un problema di pc. A presto, allora!
      Ciao ciao :-))

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