Sono tornata già da qualche giorno dalla breve vacanza che mi ha portata alla scoperta delle Marche. Questa regione, caratterizzata da distese di dolci colline che sembrano estendersi senza fine, colorate dal giallo allegro dei girasoli, mi è piaciuta molto. Mi sono trovata bene, le persone mi sono sembrate tranquille e disponibili. E' un luogo dove andrei volentieri a vivere: c'è il mare, ci sono colline e boschi e non mancano città e piccoli paesi ricchi di fascino e di storia.
Panorama dalla piazza di Sirolo, Ancona |
Noi eravamo alloggiati in un appartamento a Sirolo, un grazioso paese della zona del Conero. Il panorama che si gode dalla piazza è davvero meraviglioso e anche i vicoletti interni e le case sono deliziosi.
Dal balcone dell'appartamento vedevamo l'antica chiesa di Sirolo che domina la piazza panoramica.
La mattina si faceva colazione in un bar che aveva il pregio di possedere, oltre agli ottimi croissants, una splendida vista sul mare.
Da anni desideravo andare a Recanati, il "natio borgo selvaggio" di Giacomo Leopardi, il grandissimo poeta che ho amato molto ai tempi delle superiori e che continuo ad amare. Infatti la visita alla sua città e al palazzo in cui è nato e cresciuto è stato per me il momento più emozionante ed indimenticabile di tutta la vacanza.
Siamo giunti a Recanati domenica 19 luglio, nel pomeriggio.
Casa Leopardi è un grande palazzo dalla facciata severa, accessibile al pubblico solo in minima parte perchè ancora abitato dai pronipoti del Poeta, discendenti del fratello, in tutto nove o dieci persone. Pensate che l'ultimo nato è un bimbo di due anni e si chiama... indovinate un po'... Giacomo Leopardi! Una bella responsabilità!
Recanati antica è ricca di scorci suggestivi. Ho passeggiato lungo le strade dal tardo pomeriggio fino a sera, momento in cui ci si sentiva un po' meno oppressi dalla canicola quasi insopportabile di quei giorni.
Il cielo era di un azzurro perfetto e il colore ocra dei palazzi, reso ancora più caldo dal riverbero del sole al tramonto, creava un'atmosfera dolce e sospesa,
Nei vicoli, dalle finestre spalancate, arrivavano brandelli di conversazioni quotidiane, odori di cucina e profumo di panni stesi ad asciugare. Qui ho riconosciuto la vera Italia, come non mi capitava da tempo di riconoscere, ed è stato bello perchè oramai nelle strade delle città, tra ristoranti cinesi, fast food e catene di negozi stranieri standardizzati fino alla nausea, io quell'Italia non la sento più.
Nel centro storico, su case e palazzi, decine di targhe ricordano l'illustre cittadino tramite i suoi versi immortali.
Nella piazza, di fronte a Palazzo Leopardi è ben conservato l'edificio in cui visse e morì la giovane tessitrice che ispirò al Poeta la celeberrima "A Silvia". Durante la visita guidata nella biblioteca della dimora paterna in cui Giacomo passava la maggior parte delle sue giornate impegnato nello studio, la guida ci ha mostrato la finestra davanti alla quale il giovane posizionava il suo tavolino, attraverso quella finestra, proveniente dalla casa di fronte, gli giungeva il canto della ragazza intenta nei suoi lavori di tessitura.
La casa di "Silvia" |
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Leopardi scrive seduto al suo tavolino, immagine tratta dal recente e bellissimo film "Il giovane favoloso" dedicato alla vita del poeta di Recanati |
Giacomo studiava e scriveva appoggiato ad un minuscolo tavolino che avvicinava alla finestra. Questo mitico tavolo, sul quale il poeta ha passato anni di "studio matto e disperatissimo" , esiste ancora ed io, amici, sono riuscita a toccarlo! Si sa che le visite guidate nei luoghi di grande importanza storica ed artistica sono "guidate" apposta per impedire ai visitatori di curiosare ovunque e di stampare mani sudaticce su oggetti antichi e fragili; da restauratrice so quanto possano essere dannose per le opere d'arte le attenzioni, spesso maldestre, di centinaia di turisti che toccano e fotografano tutto, di conseguenza io stessa, quando mi reco nei musei, non tocco mai nulla, non fotografo e non mi appoggio svogliatamente alle pareti (magari affrescate!!!)... Però stavolta, cari miei, non ho resistito! Ho aspettato che il gruppo uscisse dalla stanza insieme alla guida ed ho appoggiato il palmo della mano sul piano dell'antico scrittoio, il suo scrittoio! Se avete amato un artista come io ho amato Leopardi in gioventù, potete capire la grande emozione che ho provato.
Monumento dedicato al Poeta da Professori e Studenti sul Colle dell'Infinito |
La guida ci ha raccontato che nella biblioteca della casa sono raccolti circa 15.000 libri che conservano il sapere di tutte le discipline dell'umana conoscenza: letteratura, filosofia, teologia, medicina, scienze naturali... Il giovane Leopardi li ha letti e studiati tutti. Questo significa che, facendo una stima, ha studiato più o meno 4 volumi al giorno: un'impresa impossibile per una mente normale.
Una volta usciti dal palazzo, si può decidere di proseguire da soli la visita e salire sul colle dll'Infinito, la mitica collina sulla quale Giacomo, seduto dietro una siepe, sognava interminati spazi e sovrumani silenzi. Ecco il punto dove il Poeta sedeva e mirava i monti azzurrini...
E' ormai ora di cena, nonostante sia domenica le strade di Recanati sono semi deserte, forse sono andati tutti al mare. Ci avviamo verso il parcheggio passando presso la Torre del Passero solitario, salutando un pomeriggio che mi rimarrà per sempre nel cuore.
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Leopardi e la luna, scena tratta dal film Il Giovane Favoloso |
Il viaggio continuerà con una visita ad Ancona, Loreto e al misterioso paese sotterraneo di Camerano.
Arrivederci alla prossima puntata!
Giorgia