giovedì 11 luglio 2024

Lettera a Mira


 

Carissima amica,

sei andata via una sera di luglio,  pochi giorni dopo il mio compleanno.

 Già da un paio di settimane eri stanca, ti mancavano le forze e io avevo capito che la Nera Signora ti aveva messo gli occhi addosso e si avvicinava a passi furtivi. Ho pensato: no, non il giorno del mio complenno. Siamo andate dal veterinario e abbiamo iniziato una cura per alleviare il dolore e darti forza. Ma sapevamo che la Nera Signora si aggirava nei dintorni, forse si era solo fermata nell'ombra ad aspettare. Per quattro giorni sei stata meglio, io ho annullato gli impegni per stare con te. E' stato il tuo regalo. Brevi giornate serene e semplici nelle quali abbiamo vissuto i piccoli piaceri di un cibo cucinato in casa, ci siamo sedute nell'erba e addormentate con la luce della luna e la brezza che entrava dalla finestra. La mattina ci siamo risvegliate insieme e abbiamo gustato la schiuma del cappuccino che ti piaceva tanto. Un tempo sospeso, una tregua che avrei voluto non finisse mai perchè sapevo che la separazione era vicina. Giorni che costituiranno un ricordo indelebile.  

Il sabato le tue condizione erano discrete e io speravo che la cura avesse fatto un miracolo, ma domenica sei peggiorata e il lunedì non ti reggevi in piedi. Te ne sei andata all'imbrunire. 

Dopo quasi diciassette anni di vita insieme la tua amica umana non riusciva a credere che tu non saresti più tornata. Per i primi due giorni mi è parso di vederti negli angoli della casa dove ti mettevi sempre a sonnecchiare. Invece erano le ombre della sera  a prendersi gioco di me. Aprivo la porta e mi sembrava di udire il ticchettio delle unghie sul pavimento e la notte credevo di sentire il tuo respiro. Illusioni. Nessun passo ora annuncia la tua presenza, nessun respiro, tutto è silenzioso. Il tuo collare, le ciotole, il carrellino dove ultimamente non avevi più piacere di salire... Tutto fermo, abbandonato.

La verità è che quando sei andata via anche un pezzetto di me si è dolorosamente staccato per venire via con te.  La mia parte segreta, la mia parte più vera, quella migliore. Un mito racconta che quando gli animali che abbiamo amato muoiono, una parte di noi li accompagna per un breve tratto nel Regno dei morti, ma ad un certo punto quel frammento deve tornare indietro e risalire. E quando risale alla luce del sole, si accorge di avere tra le mani una pietra preziosa.

Dove sei adesso, cara amica? Io non so dove cercarti. Vieni a trovarmi nei sogni, in modo che io possa rivederti ancora qualche volta. E quando sarà il mio momento di attraversare la Grande Soglia, vieni a prendermi, io ti aspetterò al cancello, fatti trovare.

G.

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