giovedì 22 ottobre 2015

Marmocchi presuntuosi

Negli ultimi tempi sto avendo parecchie esperienze negative con le persone con cui mi trovo ad interagire nel corso delle mie attività quotidiane. Mi sto rendendo conto che tanta gente che si reputa matura, corretta, altruista, responsabile ecc., in realtà è immatura, corretta solo per ciò che riguarda i propri interessi, egoista ed egocentrica, irresponsabile  perchè se compie un'azione e tutto va bene si prende i meriti, se invece qualcosa va storto la responsabilità viene scaricata sugli altri alla velocità della luce.

Molti ventenni di oggi, poi, sono insopportabili.
Cocchi di mamma, mantenuti e senza esperienza, credono di essere dei genietti, pretendono tappeti rossi ovunque, vogliono tutto e subito. Ma da chi sono stati cresciuti questi ragazzi?!

L'altro giorno uno di questi marmocchi, ventiduenne, mi ha fatto veramente arrabbiare.
Contattato per una breve collaborazione lavorativa, inizia subito con le pretese. Questo non gli va bene, quello nemmeno, il tutto detto con un atteggiamento presuntuoso a cui io mi sforzavo di non far caso, sorridendo e cercando di fare qualche battuta. Ma lui niente: era entrato nella parte del grande professionista serio; una posa che sarebbe stata anche apprezzabile in un cinquantenne affermato, ma che in un ventenne appena uscito da scuola, risultava francamente ridicola... e a me, che sono buona, suscitava un po' di tenerezza. La bonaria tenerezza si è trasformata in desiderio omicida quando, per 0,75 (settantacinque!) centesimi che mancavano dal suo rimborso spese ha piantato una grana che non finiva più! Gli ho dato i soldi e sono stata zitta. Ma, nella mia testa, meditavo. Dopo un po' ho deciso di parlargli. Molto tranquillamente e con gentilezza gli ho detto che il suo comportamento non mi era piaciuto e che per 75 miseri centesimi rischiava di perdere la collaborazione. Se era vero che lui aveva bisogno di acquisire fiducia in me, era altrettanto vero che anche io dovevo capire se lui sarebbe stato un collaboratore degno di fiducia, visto che fino a quel momento tutta la sua attività si era limitata alle continue pretese. Pensavo che avrebbe capito e che, forse, si sarebbe persino scusato... Macchè! Scherziamo?! Mi ha risposto che lui non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno, non ha bisogno nè di collaborazioni nè di imparare perchè sa già tutto!
Bene, allora visto che sai già tutto, sai anche dov'è la porta.  Adios!


G.


P.s.  "Signore, non vi capisco," replicò Montecristo "e quando anche vi capissi, parlereste sempre troppo forte. Qui siete in casa mia, signore, e qui io solo ho il diritto di alzare la voce al di sopra degli altri. Uscite, signore!"
E Montecristo mostrò la porta ad Albert con uno splendido gesto di comando.

Da: Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, Oscar Mondadori, pag. 864.


Ecco, questa citazione ci sta benissimo... Meraviglioso Conte di Montecristo! Presto ve ne parlerò.



 

4 commenti:

  1. Approvo pienamente il tuo comportamento!
    A fronte di tanti giovani meritevoli e consapevoli che l'esperienza dell'adulto è una risorsa preziosa per la loro formazione, ce ne sono altri sul modello di quello descritto, che non meritano neanche un commento, tanto si commentano da soli!
    Un caro saluto
    Marilena

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    1. Anch'io a 20 anni ho commesso errori e leggerezze, ma riconosco di non aver mai avuto un atteggiamento così arrogante nei confronti di chi aveva più esperienza di me. Oltretutto io, questo ragazzo, volevo aiutarlo, non certo sfruttarlo o derubarlo di 75 centesimi.
      A presto

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  2. BRAVISSIMA!!!!
    Penso che tu già sappia quale è la più importante qualità delle persone veramente grandi: l'UMILTA'. Questo stupidotto non ha capito assolutamente nulla, ha ancora parecchia strada da fare e certamente ancora moltissimo da imparare. Altro che sapere già tutto!!!
    Un abbraccio
    Francesca

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    1. Infatti! Ero talmente arrabbiata che ho scordato di dirgli che tra le innumerevoli doti da lui vantate mancava la più importante: l'umiltà. Se avrò occasione di parlargli ancora glielo dirò.
      Un caro abbraccio

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